La paura di commettere errori, spesso, ci blocca: temiamo così tanto di sbagliare che non c’è da stupirsi se agire diventa tanto difficoltoso. In questo modo, però, commettiamo l’errore più grave: ci immobilizziamo. Un suggerimento per uscire da questo schema di pensiero è chiederci questo: e se non fosse poi così tremendo fare un errore?

Non c’è nulla di male nello sbagliare: gli errori sono nostri amici. Se non cadiamo, non potremo rialzarci. Cadere e rialzarsi è naturale, così come lo è agire, imparare da ciò che accade e proseguire. È facile definire “errore” qualcosa perché il risultato è inaspettato o perché ci ha causato dolore. Ma chi decide se sia davvero stato un errore? Siamo noi a decidere se un errore è proprio un errore. In realtà, si tratta solamente di qualcosa che è successo e che si è manifestato in un certo modo. Perché arrivare a chiamarlo errore? Di fatto, commettere ciò che viene detto “errore” è una dimostrazione del fatto che abbiamo scelto di rischiare, abbiamo affrontato la paura diventando più forti. Qualsiasi cosa ci renda più forti della paura, qualsiasi momento in cui scegliamo di correre un rischio, guardare la paura negli occhi e prendere provvedimenti, è per noi una vittoria. Non ha importanza quale piega la situazione prenda. Abbiamo allentato la morsa della paura su di noi e riacquistato la libertà originaria. Nel farlo ci siamo rafforzati e la paura si è indebolita. Abbiamo affermato chi siamo veramente e ne siamo emersi ben più forti della paura.

È stupefacente vedere quanto a volte sia forte la paura di sbagliare, quanto intenso sia il desiderio di essere perfetti in ogni momento. Seguitando a voler fare tutto in modo corretto, diventiamo pazzi. Oltretutto, facciamo impazzire anche gli altri, giacché se li riteniamo in errore, li allontaniamo o li rifiutiamo. Se invece pensiamo che abbiano ragione e che a sbagliare siamo noi, ci sentiamo non all’altezza. Vivendo così, rimaniamo saldamente intrappolati in un miraggio. L’illusione di essere perfetti, sempre nel giusto e incapaci di sbagliare altro non è che un miraggio.

Nulla infrangerà questo paradigma negativo fino a quando non riconosceremo che un miraggio è un miraggio. Non esiste, lo abbiamo inventato noi. Lo stesso dicasi per la nostra corsa verso la perfezione e per la paura di fare qualcosa di sbagliato.

Quando agiamo senza riserve, la vita cambia. Quando ci concentriamo sui risultati, compaiono ansia, paura e terrore. Se invece ci concentriamo completamente sull’azione, gustandola e vivendola fino in fondo, ne traiamo soddisfazione e la paura svanisce. Questo modo di agire focalizzato, senza riserve, è un ottimo rimedio contro la paura di qualunque genere. È detto anche “vivere consapevolmente” o essere presenti in tutto ciò che accade.

Esercizio:

Mettete per iscritto tutte le volte che avete sbagliato. A chi è importato? Cos’è successo? È stata la fine del mondo? Avete imparato qualcosa dall’errore?
Elencate cinque modi in cui potreste sbagliare ora. Mettetene in pratica uno al giorno. Vedete cosa succede? È così terribile? Volete trascorrere la vita nel terrore di sbagliare?

Letture per approfondire: