Negli ultimi decenni, studi e ricerche sulle proprietà terapeutiche dello zenzero si sono moltiplicati. Essi mettono in luce le proprietà digestive, antiossidanti, antitumorali, antinfiammatorie, fluidificanti, anticolesterolo, antiemetiche (contro la nausea) e antiulcera (tra le altre!) del prezioso rizoma.
Lo zenzero ha costituito sicuramente una delle prime spezie ad arrivare in Europa. Nell’antichità era conosciuto da Greci e Romani, che lo impiegavano per preparare carne, verdura e dolci. Nel Medioevo era molto apprezzato (tanto quanto il pepe), anche perché se ne declamavano già le virtù afrodisiache. Il successo di questa spezia dal sapore piccante tuttavia si attenua e nel Settecento essa cade nell’oblio. Soltanto di recente lo zenzero è tornato a far parlare di sé, in parte per la moda della cucina orientale sviluppatasi in Occidente (ecco qui alcune ricette) e in parte grazie anche alle scoperte, che hanno prodotto la prova scientifica delle virtù terapeutiche attribuite al celebre rizoma dai popoli antichi.
Nel rizoma (la parte della pianta che viene utilizzata) dello zenzero troviamo soprattutto:
- amido,
- proteine,
- olio essenziale,
- alcuni lipidi,
- fibre alimentari,
- vitamine,
- minerali,
- oligoelementi (per esempio manganese nello zenzero macinato e rame in quello crudo)
- oleoresine.
Le oleoresine presenti nello zenzero contengono composti fenolici quali i gingeroli (che raggiungono il venticinque per cento), gli shogaoli e lo zingerone. A predominare tra i gingeroli è il 6-gingerolo, che conferisce un odore piccante alla spezia. Gli shogaoli sono responsabili del suo sapore aspro. Si formano quando la spezia viene essiccata, sono stati ampiamente studiati e oggigiorno vengono apprezzati per le loro proprietà antinfiammatorie. Vengono loro attribuite persino proprietà antitumorali. Anche lo zingerone si produce per degradazione dei gingeroli durante il processo di conservazione della spezia.
La medicina indiana sa da secoli che lo zenzero è in grado di contribuire al buono svolgimento della digestione. Inoltre, lo zenzero sembra esercitare un’efficace protezione sulle mucose dello stomaco, permettendo così di ridurre i problemi di acidità gastrica. A livello intestinale, lo zenzero riduce il gonfiore, favorisce l’eliminazione dei gas ed esercita un’azione lenitiva in caso di spasmi. Sarebbe altresì in grado di ridurre la diarrea.
Lo zenzero è noto da molto tempo per la capacità di trattare i numerosi tipi di nausea e vomito. Già utilizzato dai navigatori del passato, si dimostra oggigiorno ancora efficacissimo per prevenire e combattere nausee e vomito dovuti al mal di viaggio.
In fitoterapia numerosi prodotti proposti permettono di ridurre il livello di colesterolo e trigliceridi nel sangue. In quest’ambito, anche lo zenzero è stato oggetto di vari studi scientifici.
Le proprietà antinfiammatorie dello zenzero sono ben note alle medicine asiatiche (cinese, indiana e tibetana), ma soltanto negli ultimi decenni gli scienziati sono riusciti a provarle in laboratorio: negli anni Settanta, i ricercatori hanno scoperto che lo zenzero poteva inibire la biosintesi delle prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori). Ciò permette di affermare che esso possiede le stesse proprietà farmacologiche degli antinfiammatori non steroidei (come ad esempio l’aspirina).
Lo zenzero contiene un gran numero di componenti attive, in particolare antiossidanti (ne annovera all’incirca una quarantina). Questo significa che è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare e anche dell’insorgenza dei tumori.
Decotto del risveglio
Per iniziare la giornata in piena forma, anziché preparare il caffè bevete dello zenzero! Grattugiate un pezzetto di zenzero fresco (la quantità dipende dai vostri gusti) e preparate un decotto. Questo vi risveglierà l’energia e vi tonificherà.
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