Il Drago spiegò ai suoi allievi: «Il sorriso interiore valica la collera, il dolore, la disperazione, l’aggressività, ed è più vigoroso di tutte queste forze che nascono dalla limitatezza dell’Io». Uno degli allievi ribatté ostinato e con aria di sfida: «Io non riesco a sorridere se guardo il mondo! Che aiuto può darmi sapere che il sorriso interiore potrebbe indurmi un senso di sollievo e liberazione?». Il Drago annuì. «Tuttavia sappi che esiste anche per te, il sorriso interiore – cercalo nel sorriso esteriore!». L’allievo ostinato piegò le labbra in un sorriso forzato quasi a farsi scherno del Drago. Ma quest’ultimo si mise a ridere e disse: «Sì, mio caro, così va bene. Ora fai lo stesso con i tuoi occhi e a breve sentirai in te il sorriso interiore!».
Il sorriso interiore è in voi, appena sotto la superficie. Quando ridete di cuore, quando vi disegnate sulle labbra un sorriso affettuoso e non forzato, quando provate un sentimento di gioia profonda, alla base c’è il sorriso interiore. Lo potete scoprire in ogni cosa bella. Ogni volta che suonate uno strumento e notate che vi sfugge un sorriso. Ogni volta che guardate fuori dalla finestra e il cielo azzurro disseminato di nuvole bianche vi sembra immensamente bello. Ogni volta che leggete una poesia che tocca le corde del vostro cuore. Ogni volta che fate qualcosa che vi riesce facile e perfetto e provate grande soddisfazione. Ogni volta che vi trovate sulle rive di un lago o al mare o in una foresta antica e vi sentite travolti dalla bellezza della natura… Ogniqualvolta sfiorate il sorriso interiore percepite una sorta di sfavillio dell’anima, di sollievo, la possibilità di spaziare liberi. Per un momento il vostro spirito si accende e tutto appare limpido e lieve. Questi attimi vi permettono di gettare uno sguardo alla vostra anima, in tutta la sua poliedricità diamantina.
Esercizio
- Guardatevi allo specchio e cercate di portare sul vostro volto un sorriso. In un primo momento sarà un’operazione forzata. Non importa, anche questo fa parte dell’esercizio. Sollevate prima di tutto gli angoli della bocca. Questo è il primo passo. Tuttavia, un sorriso autentico non nasce solo dalle labbra, bensì anche dal cuore, e si rivela nello sguardo, negli occhi. Quindi, in un secondo momento concentratevi in particolare sugli occhi. Guardate qualcosa in alto e cercate di allungare le sopracciglia in direzione delle orecchie. Rilassate il viso.
- Di sicuro siete in grado di richiamare alla mente qualcosa di triste. Non dev’essere un ricordo talmente triste da spezzare il cuore, bensì qualcosa che si colleghi a una lieve sensazione di dolore. Richiamate questo ricordo e abbandonatevi al sentimento di tristezza che evoca in voi.
- E ora riprovate con il sorriso esteriore intenzionale. Esercitatevi, anche se in un primo momento la cosa vi potrà sembrare insulsa. Cercate di avvicinarvi il più possibile al sorriso interiore. E quando sarete giunti talmente vicini da sfiorarlo, vi accorgerete di percepire una fugace sensazione di gioia e di sollievo. È come quando si accende una luce interiore, appunto.
Come può essere che un sorriso forzato, esteriore, artefatto, porti al sorriso interiore e a una sorta di liberazione e di sollievo? Dipende semplicemente dal fatto che corpo, anima e spirito non sono separati. Sono una cosa sola. Quando la coscienza dice al vostro corpo che deve sorridere, allora il sorriso “dice” al vostro subconscio che siete felici. A quel punto il vostro sorriso verrà dall’interno, da dentro di voi, e i vincoli interiori si allenteranno – e con un po’ di fortuna arriveranno addirittura a sciogliersi. Naturalmente, potete anche ridere di gusto!
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