Chiunque può imparare a riconoscere i sapori e le energie delle piante, scegliere quelle che meglio si adattano alla propria costituzione e trarre beneficio dal loro effetto. Vediamo alcune preparazioni.

 

Decotti

Il decotto è ottimo per tutte le carenze e le malattie da raffreddamento. Attenzione però, questa modalità di preparazione non è adatta alle piante che presentano una certa tossicità ed è quindi opportuno controllare sempre la tolleranza individuale e l’eventuale tossicità della pianta in questione. Per preparare un decotto:

  1. Prendere all’incirca 50 g di piante essiccate o in polvere.
  2. Aggiungere un litro d’acqua.
  3. Mettere il tutto a sobbollire a fuoco lento in un recipiente non metallico, senza coprire.
  4. Lasciar ridurre il liquido di circa un decimo (evaporano 100 g d’acqua).
  5. Filtrare e bere il liquido ottenuto, intiepidito, una tazza alla volta.
  6. È possibile aggiungere un po’ di zucchero integrale oppure del miele e un goccio di latte.

 

Macerati

Ecco un metodo poco utilizzato dai fitoterapeuti moderni eppure interessante per preparare le piante senza trasformarne i principi attivi mediante calore. Questo metodo è adatto alle piante erbacee (radici e piante di consistenza dura si solubilizzano molto poco a freddo). I macerati sono particolarmente indicati in caso di febbre e disturbi accompagnati da segni di calore: occhi arrossati, prurito, ipertensione ecc. Non sono invece consigliati in caso di disturbi cronici associati a grande stanchezza e carenze accompagnate da freddolosità. È necessario preparare il macerato un giorno in anticipo, nel modo seguente:

  1. Mettere 50 g di pianta in un recipiente di terracotta, con mezzo litro d’acqua.
  2. Lasciar riposare tutta la notte senza coprire, in un luogo ben protetto dalla polvere.
  3. Bere di volta in volta mezza tazza del liquido filtrato (se ne otterranno circa quattro dosi, da bere in uno o due giorni).

 

Succhi e sciroppi

Saper preparare uno sciroppo può sembrare difficile, ma una volta conclusa l’operazione abbiamo tra le mani un rimedio per vari giorni. Succhi e sciroppi sono particolarmente efficaci in caso di rallentamento della circolazione, disturbi intestinali, tosse e mancanza di appetito. Alcuni esempi tra gli sciroppi più comuni: zenzero, liquerizia, piantaggine, camomilla, centella, finocchio, anice.

  1. Prendere all’incirca 200 g di pianta essiccata.
  2. Lasciarla per ventiquattro ore in un recipiente di terracotta contenente mezzo litro d’acqua fredda.
  3. Pressare, filtrare e mettere da parte il macerato.
  4. Prendere la pianta e spremerne il succo attraverso un telo di cotone pulito.
  5. Aggiungere questo succo al liquido di macerazione.
  6. Aggiungere 6 g di buon miele per creare lo sciroppo, che occorrerà conservare al fresco durante l’utilizzo.

 

Chiodi di garofano

Nome scientifico: Eugenia caryophyllata.
Energia e sapore: caldi, piccanti.
Virtù tradizionali: stimola la concentrazione, decongestiona i seni nasali e i polmoni, tonifica l’apparato genitale.
Proprietà: stimolanti, espettoranti, afrodisiache, antisettiche, carminative, antispasmodiche.

I chiodi di garofano, conosciuti in Cina e in India fin dall’antichità, costituiscono uno dei sei tonici supremi della medicina tibetana. Il rimedio più diffuso alla corte degli antichi imperatori cinesi consisteva nel masticare uno o due chiodi di garofano dopo un pasto, per profumare l’alito. In India fin da tempi immemorabili si mastica il chiodo di garofano assieme alla foglia di betel.shutterstock_453144871

Il decotto di chiodi di garofano è ottimo per il catarro dei polmoni e dei seni nasali; esercita inoltre un’azione sulla psiche, giacché tonifica le facoltà della coscienza e della concentrazione. Quest’azione gli ha permesso di rientrare nella bevanda indiana conosciuta come Masala chai, ossia il tè alle spezie, tonico dai molti usi preparato con camomilla, chiodi di garofano, zenzero, cardamomo, tè e latte.

I chiodi di garofano vengono anche utilizzati per le loro proprietà stimolanti sulla sessualità maschile e femminile, come pure sull’apparato genitale.

 

Impiego

Si prepara un decotto concentrato mettendo sei chiodi di garofano in due bicchieri d’acqua. Si lascia bollire a fuoco lento, con coperchio, per circa venti minuti, fino a quando il liquido non si è ridotto della metà. Si filtra e si assume un cucchiaio di decotto dopo i pasti nei seguenti casi: indigestione, flatulenze, coliche, dolori addominali e diarrea.

Aggiungendo del miele, lo stesso decotto è ottimo contro asma, bronchite e sinusite.

Il semplice masticare un chiodo di garofano dopo i pasti profuma l’alito; i guaritori tantrici affermano che un chiodo di garofano masticato durante l’atto sessuale stimola notevolmente le sensazioni.

 

Sulle proprietà delle piante medicinali, v. anche questo post.

 

Tratto da: