Le nostre paure, le nostre credenze errate, i nostri pensieri parassiti, la nostra certezza di aver ragione e altre cause ci spingono spesso a comunicare in modalità “reattiva” quando le cose non vanno per il verso desiderato oppure ci infastidiscono.

Qualunque discussione che abbia come oggetto punti di vista, desideri o bisogni diversi e persino opposti in genere ci trascina in una forma di comunicazione reattiva che genera stress, disagio, perdita di energia e talvolta un conflitto aperto o latente.

Questo tipo di comunicazione è assolutamente nocivo, perché impedisce di avere rapporti felici e quindi nuoce alla nostra felicità. Tutti in un modo o nell’altro ne abbiamo fatto esperienza. Ecco perché è così importante imparare a comunicare in maniera diversa.

 

Comunicazione reattiva = paure + emozioni e pensieri parassiti + resistenze + atteggiamento reattivo = stress, disagio, perdita di energia, conflitto.

 

Comunicare bene richiede di imparare a non essere in modalità reattiva, cosa che dipende dalla nostra capacità di lasciare la presa e dal nostro stato di coscienza. Cambiando stato di coscienza ci diamo la possibilità di cambiare il modo di vedere le situazioni e le persone, creando così un’apertura su rapporti felici.

 

Comunicazione creativa = lasciare la presa + atteggiamento benevolo + giusta azione = pace interiore, benessere, aumento dell’energia, efficienza, libertà.

 

Il principio della comunicazione creativa è semplice:

  • Lasciare la presa sulle nostre paure e resistenze.
  • Adottare un atteggiamento benevolo dopo aver lasciato la presa.
  • Scegliere l’azione giusta, rimanendo all’ascolto della nostra intuizione e delle nostre sensazioni.

Ma che cosa significa, di preciso, lasciare la presa? Lasciare la presa significa lasciar andare le nostre resistenze nei confronti di ciò che è o che ci giunge, quando si tratta di situazioni che ci danno fastidio o suscitano in noi paure, pensieri o emozioni inquinanti; significa accettare totalmente ciò che è al momento presente.

Lasciare la presa non vuol dire in nessun caso rassegnarsi, rinunciare o rimanere passivi. Vuol dire abbandonarsi e lasciar fare alla vita. Questo ovviamente non significa che occorra bandire ogni azione, bensì che è opportuno agire senza reagire.

Lasciare la presa non vuol dire cercare un determinato risultato né avere delle aspettative, cosa che non esclude l’intenzione. Vuol dire lasciar giungere gli eventi anziché forzare la mano.

Una comunicazione di tipo creativo presuppone dunque l’assenza di giudizio, di accuse, come pure il non voler avere ragione a ogni costo. In caso di divergenza dai nostri desideri o bisogni, è opportuno badare a esprimere i propri sentimenti e le proprie esigenze, dopodiché formulare una proposta concreta, realistica e realizzabile, facendo capire all’altro che non stiamo dicendo di no a lui, bensì alla sua richiesta, cosicché non si senta respinto.

Per esempio, nel caso in cui un amico/a o il partner vi chiedesse di andare al ristorante e voi quel giorno non ne aveste voglia, ditegli: “Sai, la tua idea oggi non mi va. Ecco cosa ti propongo: questa sera guardi la televisione con me, perché il tuo desiderio mi sembra soprattutto quello di stare in mia compagnia, e domani sera ti prometto che andremo al ristorante. Ti va?”.

In questo caso l’atteggiamento è assertivo ma anche affettuoso e sereno, non reattivo. Produce quindi una comunicazione creativa, perché suscita tranquillità e armonia anziché una reazione di opposizione, di sentimenti taciuti, di sottomissione o di fuga, ossia le principali forme di reazione.

 

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