I disturbi legati a un’intolleranza al glutine si manifestano nel neonato geneticamente predisposto a seguito dell’introduzione delle farine durante lo svezzamento. Per tale motivo viene consigliato alle mamme di introdurre solo tardivamente, dopo il sesto mese, i tipi di farina contenenti glutine. Questo principio di precauzione offre il vantaggio di ritardare gli effetti della gliadina sull’organismo del bimbo.

Si ritiene che l’importante apporto di glutine di queste farine, il passaggio precoce a un regime a base di cereali e l’assenza di allattamento materno siano tutti fattori che influenzano il malassorbimento. Altri cereali, come l’avena, il riso e il mais, sono nella maggior parte dei casi ben tollerati, ma è sempre prudente modulare le dosi giornaliere, prestando attenzione alle modifiche, anche se apparentemente trascurabili, del comportamento e del metabolismo nel bambino.

I primi segni di un’intolleranza al glutine:

  • La prima cosa che deve attirare l’attenzione è la perdita di peso associata a disturbi digestivi. Il più delle volte il bambino mantiene un buon appetito il che, contrariamente a un diffuso preconcetto, non sempre è sintomo di buona salute!
  • Il bambino evacua spesso, ha la pancia gonfia e le feci sono grasse, voluminose e fetide. In caso di diarrea a volte associata a vomito, il medico consiglia in genere un regime a base di carote.
  • Nell’infante è necessario accertarsi che assuma entro pochi giorni un colorito “carota”, perché in caso contrario è legittimo il sospetto di un malassorbimento del carotene, il che costituisce un indizio non trascurabile di intolleranza al glutine.
  • La curva della crescita va sorvegliata, come anche membra insolitamente magre, problemi di capelli o di unghie.
  • Il comportamento del bambino cambia sensibilmente, passando dal nervosismo all’apatia.

Pertanto, è indispensabile essere vigili, se la salute del bimbo non cessa di degradarsi, e consultare il medico prima che i sintomi di malassorbimento portino a un quadro di denutrizione.

Regime alimentare senza glutine:

È semplice, ma molto arduo da rispettare, perché si basa sull’esclusione totale del glutine dall’alimentazione. Infatti, non è sufficiente sopprimere il pane, la pasticceria da forno, la pasta o i dolci per mangiare senza glutine. È necessario mantenere un’attenzione costante, perché il glutine e i suoi derivati entrano nella composizione di numerosi prodotti alimentari. In seguito, si potrà tentare di reintrodurlo in piccole quantità, valutandone la tolleranza attraverso una nuova biopsia intestinale, ma il più delle volte è necessario proseguire la dieta. Essa presuppone abitudini alimentari che richiedono una disponibilità quotidiana continua dei genitori, in rapporto tanto ai pasti consumati in famiglia quanto all’integrazione dei bambini che soffrono di intolleranze alimentari, in particolare per ciò che riguarda le mense scolastiche.

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