Sei in ansia per la prova costume? Esiti a metter via i caldi maglioni invernali perché quei due o tre chiletti presi durante l’inverno proprio non li puoi vedere, sotto abiti più leggeri? Sfogli tutte le riviste che ti capitano sottomano, alla ricerca della dieta miracolosa? Allora ti sorprenderà sapere che la dieta non è tutto. Per ritrovare un sano peso forma hai infatti altre carte vincenti.
Il cervello ti fa ingrassare?
Sai perché mangi? A volte non si tratta di fame, bensì di un bisogno emotivo. Di fatto, ci sono occasioni in cui non mangiamo spinti dalla necessità di introdurre sostanze nutritive, ma sull’onda di una serie di sensazioni. Chi abusa del cibo come strumento antistress e lo percepisce come unica soluzione disponibile alla pressione a cui è sottoposto, ingrassa. E lo fa per vari motivi:
- Perdita di contatto con il proprio corpo: mi sono lasciata travolgere dalla mia frenetica attività professionale, dalle sollecitazioni esterne (telefonate, conferenze, riunioni, appuntamenti continui senza possibilità di riprendermi). Non ho avvertito né il mio corpo né la fatica. Di ritorno a casa, ho bisogno di riprendere contatto con il corpo, di non essere più sballottata dal mondo esterno. Allora, riempio l’interno, mi “zavorro”.
- Noia: non riesco a occupare intelligentemente il tempo e d’altro canto non so cosa fare di veramente interessante, non so cosa fare con me stessa. Il senso di esistere riemerge con l’ingestione a oltranza di cibo, poiché faccio qualcosa di tangibile.
- Devo mostrare un’immagine perfetta di me. In realtà, tra l’immagine calma che viene presentata e le emozioni avvertite ma non espresse si crea un abisso sempre più profondo. Anch’io ho bisogno di esistere, ma non lo rivelo o non comunico agli altri i miei bisogni. Ripiego su qualcosa che conosco, il cibo (almeno in una certa misura), mi prendo in considerazione, anche se in maniera distruttiva.
- Non rispetto i miei bisogni profondi, non mi autorizzo a…: mi costringo ad andare a una cena cui non voglio partecipare e mi irrito con me stessa perché non ho espresso i miei desideri.
- Devo studiare per un esame, una ricerca e allo stesso tempo ho voglia di leggere, di andare a passeggio. Non mi concedo questo relax (ipercontrollo: devo, mi costringo). Questo mi stressa enormemente, mentre un momento di distensione con un libro o un film potrebbero rendermi più produttiva. Ma io non mi autorizzo a… farmi un piacere!
Cura l’intestino
Hai davvero tutto l’interesse a mantenere sana la tua flora intestinale. Non solo perché i batteri amici nutrono tutto l’organismo, stimolano il sistema immunitario, influenzano le funzioni cerebrali e producono importanti vitamine, ma anche perché ti aiutano a dimagrire!
Dal punto di vista del peso, infatti, i benefici di una dieta amica dei batteri intestinali sono molteplici:
- Consumi fino al 10% di calorie in più al giorno.
- Elimini più rapidamente i depositi di grasso, mentre viene bloccata la formazione di nuovi cuscinetti adiposi.
- Il tasso glicemico si stabilizza.
- Dopo aver mangiato, ti senti sazio più a lungo e fai meno fatica a rispettare la dieta.
Ma come nutrire la flora intestinale? Tra i cibi preferiti dai batteri intestinali ci sono l’inulina e l’oligofruttosio. L’inulina è composta da molte molecole di zucchero, chiamate tecnicamente fruttosio. Le singole particelle di fruttosio dell’inulina sono unite da legami così saldi che l’intestino tenue non riesce a scomporle, perché ci manca l’enzima inulinasi. L’oligofruttosio è uguale all’inulina, solo che la molecola contiene meno particelle di fruttosio. Entrambi quindi arrivano intatti nell’intestino crasso, dove nutrono i batteri dotati di strumenti adatti a frantumare le fibre più tenaci.
Quantità particolarmente elevate di inulina sono contenute in:
- indivia belga, carciofi, aglio, cipolle, scorzonera, asparagi, porro, topinambur, pastinaca, radici di cicoria (contenute nel caffè di cicoria), scarola, sciroppo di Yacón, polvere di inulina ricavata dalle radici della cicoria o dell’indivia belga.L’oligofruttosio è contenuto in grandi quantità in:
- segale, avena, cipolle, aglio, banane, pomodori, asparagi.Ci sono altre leccornie particolarmente apprezzate dalla flora intestinale. All’amido resistente non riesce proprio a dire di no. L’amido resistente attiva enzimi in grado di bruciare in primo luogo i grassi della pancia. Inoltre, induce il fegato a bruciare più grassi e stimola la formazione di ormoni della sazietà.
Quantità particolarmente elevate di amido resistente si trovano in:
- banane verdi (non del tutto mature), fiocchi di avena, fagioli bianchi e rossi, fagiolini, piselli, lenticchie, orzo, patate raffreddate, riso raffreddato, farina integrale d’avena, pappa di avena (portata a ebollizione e raffreddata), miglio, radice di manioca, pane bianco.
Fai una regolare attività fisica
Se hai cercato più volte di perdere peso, sai quanto può essere frustrante. Provi una dieta dopo l’altra, limiti le calorie, magari riduci il consumo di uno specifico gruppo alimentare come carboidrati o grassi, eppure quei chili ostinati rimangono. Ma la verità è che riuscire a dimagrire non dipende soltanto da ciò che metti in bocca.
A volte, nonostante tutti i tuoi sforzi per mangiare sano, consumare le quantità raccomandate di fibre e acqua, e dormire otto ore per notte, non riesci a perdere peso. Perché? Il motivo potrebbe essere legato al tuo livello di attività fisica o, come più spesso avviene, di inattività. Per molte persone, una giornata tipo si svolge più o meno così: fai colazione, sali su un’automobile, un autobus o un treno per andare al lavoro, e rimani seduto a una scrivania per alcune ore. Ti alzi brevemente per mangiare qualcosa, poi torni ai tuoi compiti fino al momento di riprendere la via di casa. Dopo cena, trascorri la serata guardando la TV o leggendo e, di tanto in tanto, facendo uno spuntino. Puoi anche non mangiare troppo, e nemmeno consumare i cibi sbagliati, ma non ti muovi.
Tra gli sport più efficaci e al tempo stesso dolci, c’è di sicuro la camminata veloce. La camminata veloce sfrutta infatti il movimento più naturale che l’uomo compie con le gambe: camminare. I vantaggi parlano da sé:
- la camminata veloce non affatica i legamenti e le articolazioni; inoltre, aiuta chi soffre di problemi alla schiena;
- si possono conseguire ottimi risultati con tempo ed equipaggiamento minimi;
- la si pratica ovunque e sempre, anche senza particolare preparazione;
- rassoda la muscolatura e, gradualmente, riduce i chili in eccesso.
La camminata veloce è la tecnica sportiva ideale per tenersi o rimettersi in forma, anche se si è avanti con l’età o in sovrappeso. Per chi è refrattario a praticare sport in forma agonistica, la camminata veloce è la tecnica sportiva più semplice, meno esigente e facile da imparare. Un altro vantaggio è dato dal fatto che si può camminare in qualsiasi momento. Se sei mattiniero, praticala la mattina presto. Ti va un po’ di moto nella pausa pranzo? Puoi sfruttare questo momento per fare esercizio fisico.
La camminata veloce giova non solo al sistema cardiocircolatorio, al benessere, all’equilibrio ormonale e alla linea, bensì serve anche a mantenere in salute il complesso apparato motorio umano: muscoli, tendini, articolazioni e legamenti!
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