Lo stress si infiltra in tutte le dimensioni del nostro essere: corpo e mente. Quando diviene cronico, è riconosciuto come un agente insidioso del processo di invecchiamento umano o della malattia. I suoi effetti sono devastanti e numerosi, e vanno da un leggero malessere fino alla morte.
Cos’è esattamente lo stress?
Lo stress è l’insieme delle reazioni di un organismo soggetto a pressioni da parte del suo ambiente. Queste risposte dipendono spesso dalla percezione che l’individuo ha di tali pressioni subite. Non è tanto l’evento in sé, quanto il suo impatto sulla persona. Si tratta di una complessa sequenza di eventi che provocano risposte fisiologiche, biochimiche e psicosomatiche.
Lo stress differisce dall’ansia, dall’angoscia e dalla paura, che sono tutte emozioni. È un meccanismo di reazione che può indurre a sua volta emozioni diverse, tra cui l’ansia.
I fattori di aggravamento dello stress sono molto più numerosi di quanto non si immagini. Non è solo il fatto di rimanere bloccati nel traffico mattina e sera, di lavorare agli ordini di un capo esigente o essere circondati da bambini turbolenti. Ne possiamo individuare quattro grandi categorie: i fattori psicologici quali la collera, la paura e l’ansia; i fattori ambientali, quali l’esposizione ai prodotti chimici, alle infezioni, al rumore, alle vibrazioni di ogni sorta; i fattori metabolici come le carenze nutrizionali e, infine, tutti i fattori fisiologici come gli incidenti, il dolore, gli interventi chirurgici, l’esercizio fisico estremo e la mancanza di sonno.
Con tutte queste possibili cause, non c’è da sorprendersi se tutti viviamo più o meno in una situazione di stress continuo. Lo stress presenta spesso una connotazione negativa, perché lo associamo a emozioni come la paura, la collera, che ci turbano. Ciò nonostante, una grande gioia o un grande successo possono anch’essi provocare reazioni fisiologiche (tensione muscolare, pianto, spossatezza ecc.). È quello che definiamo stress buono (eustress), che è benefico, in opposizione allo stress nocivo (dystress). Se il livello di tensione è adeguato alla situazione, all’azione, risulta benefico. Lo stesso vale per lo stress che si prova prima di una competizione temporanea. È uno stress di breve durata, in cui l’adrenalina andrà ad aumentare per consentirci di essere ancora più performanti. Al contrario, lo stress mal gestito, sproporzionato o costantemente presente genera conseguenze fisiologiche e psicologiche che si traducono in malesseri e a volte in patologie.
Cosa possiamo fare per ridurre il nostro stress?
Innanzitutto e soprattutto cominciamo con il provare gratitudine per tutto quanto ci circonda. Un simile comportamento ci permette di vivere più intensamente nel momento presente, di vedere il lato positivo degli eventi e di apprezzare gli istanti privilegiati che ci è dato vivere.
Esercizio di respirazione cosciente:
La respirazione cosciente diviene un modo molto efficace per combattere lo stress. La tecnica seguente, praticata anche solo per pochi minuti, vi consentirà di alleggerirvi del peso della giornata. Sedetevi con la schiena eretta. Prendete coscienza della vostra respirazione e mettete da parte i pensieri che vi agitano.
Iniziate con una respirazione addominale profonda. La respirazione addominale è importante, perché dinamizza di più il corpo e la mente, modulando in senso positivo il sistema nervoso parasimpatico. Respiriamo fin troppo spesso con il solo torace. E invece l’hara, il centro dell’energia situato nell’addome, trarrebbe grande vantaggio dall’essere dinamizzato dalla respirazione addominale. Immaginate che il vostro addome sia un palloncino che gonfiate e sgonfiate in maniera ritmica. Sentite l’aria che alternativamente ne entra e ne esce. (All’inizio la posizione supina con le mani sull’addome potrà facilitare l’esercizio del palloncino che si gonfia e si sgonfia).
Inspirate contando in silenzio fino a sette, fate una pausa di un secondo, espirate contando fino a sette, e fate una pausa di un secondo. Proseguite con questo ritmo per 5-10 minuti.
Si inspira e si espira sempre con il naso. Un’altra variante suggerisce di espirare con la bocca emettendo un debole “ha”. Contando fino a sette (secondo il vostro ritmo), mantenete l’attenzione sul conteggio, lasciando cadere automaticamente i pensieri che potranno perturbarvi. Siate indulgenti con voi stessi, perché è normale che dopo qualche secondo la vostra attenzione sia già altrove. Tornate al centro e proseguite.
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