Lo slow si applica a tutti gli ambiti della nostra vita. È un modo di essere, di fare e di pensare che va vissuto rallentando nella quotidianità e dedicandosi ai valori che per noi contano. E se nella slow life che ci costruiamo ci capita di non rispettare uno dei nostri princìpi, non c’è nessun bisogno di farsi la predica o colpevolizzarsi. Ci rilassiamo e cerchiamo di essere quanto più in sintonia con noi stessi.
Apprezzare il cammino, oltre che la meta, affrontare le nostre indecisioni, i nostri nodi con uno sguardo nuovo, rifiutarsi di vivere superficialmente: integrare lo slow nella propria vita vuol dire alla fin fine trovare la pace interiore, l’unità. Come un bravo direttore d’orchestra, ciascuno di noi troverà il proprio ritmo adottando dei riflessi slow per arricchirsi, rafforzare l’autostima, rispettare i propri valori e fiorire.
Come il bruco che si trasforma in farfalla, per cambiare tono occorre attraversare varie tappe: slow body, slow self, slow job, slow people, slow cook. Possiamo agire su vari livelli nei diversi ambiti della vita, cosa che ci concede un ampio raggio d’azione.
La vera semplicità va vissuta da dentro. Essere veri, sentirsi al proprio posto, saper allentare la presa, rimanere vigili e lucidi sono tutte strade per tendere alla semplicità. In senso più ampio, possiamo citare l’arte della semplicità materiale: fare posto nei propri armadi così come facciamo posto dentro di noi. Ci sbarazziamo del superfluo, ci ricentriamo, consumiamo meno e meglio.
Ecco come vivere la semplicità felice nella quotidianità:
- concentrarsi su ciò che conta davvero per sé (quello che mi piace, che mi appassiona);
- trascorrere dei giorni senza acquistare qualcosa;
- accontentarsi di poco;
- fare spazio (fare una cernita interiore ed esteriore);
- concedersi delle pause per pensare (per esempio, spegnere la radio in macchina);
- collegarsi alla natura;
- sentirsi utile;
- fabbricare con le proprie mani;
- dar prova di rispetto verso se stessi, verso gli altri e l’ambiente;
- essere a proprio agio con il corpo;
- fare la “dieta” delle informazioni;
- vivere il presente.
Vivere la semplicità vuol dire trasformare l’ordinario in meraviglioso: quando le cose non sono più solo uno sport, solo un oggetto, solo un paesaggio, bensì assumono un significato per noi, entrano in sintonia con i nostri valori, con il nostro stato d’animo, allora divengono filosofie di vita.