I ripetuti blocchi della respirazione, fino a cinquanta volte all’ora, sono causa di ipossiemia o carente ossigenazione del sangue. Il livello di ossigeno ematico viene misurato durante esami diagnostici. Al di sotto di una certa soglia sussiste un rischio di patologia cardiovascolare, che può costituire una minaccia vitale per la persona.
Oltre all’ipertensione, conseguenza dell’ipossiemia dovuta alle apnee, si segnalano disturbi della frequenza cardiaca durante il sonno, con tachicardia associata.
La sonnolenza diurna, conseguenza di un sonno costantemente interrotto dagli arresti respiratori, è responsabile di numerosi incidenti stradali, ma anche sul lavoro, come pure di assenteismo.
Risulta pregiudicata la qualità globale della vita, che si tratti dell’umore (rischio di depressione), della libido o del rendimento cognitivo.
Secondo gli studi, il 45% dei soggetti che soffrono di questa eccessiva sonnolenza diurna presenta disturbi psichiatrici o quantomeno psicologici. Si tratta di comportamenti automatici, manifestazioni ansiose e/o depressive, manifestazione di disturbi schizoidi e tendenza a dipendenze varie.
Infine, l’apnea del sonno può favorire la tendenza a consumare spuntini fuori pasto e il desiderio compulsivo di alimenti dolci. Con una principale ripercussione sulla salute, è quindi associata a ipertensione, obesità, diabete e sindrome metabolica. Quest’ultima è definita come la simultanea presenza di obesità addominale e almeno due dei seguenti disturbi: tasso elevato di colesterolo (HDL), ipertensione arteriosa, iperglicemia a digiuno, trigliceridi elevati nel sangue.
La suddetta sindrome, diagnosticata in tempo, può migliorare grazie al cambiamento nell’igiene di vita.
Da ricordare:
Nell’apnea la durata totale del sonno profondo è ridotta, l’organismo non ripristina le sue capacità metaboliche e soffre di una mancanza di energia. Da qui un maggior desiderio di alimenti dolci, il che spiega la tendenza al diabete negli individui in questione.
E nella pratica?
Gli esercizi di allenamento del respiro sono tornati alla ribalta con la pratica del didgeridoo, un metodo di trattamento del russamento e dell’apnea del sonno moderata.
Il didgeridoo, ma anche la tromba o il sassofono, permettono di rieducare il respiro offrendo nel contempo un’attività ludica ben accetta nel terreno spesso depressivo che accompagna l’apnea del sonno.
Infine, diversi metodi di rilassamento e meditazione aiutano a trascorrere notti più serene, accompagnando i limiti legati ai trattamenti di questa malattia.