Incontriamo in redazione Cristiano Tenca, autore de Il libro delle parole magiche, e questa diventa un’occasione per fargli qualche domanda sui suoi libri e sulla sua attività… In questi anni le sue parole magiche sono diventate sempre più note, un successo che ancora non accenna a diminuire. Iniziamo chiedendogli il perché, secondo lui, di questo successo. “Le parole magiche rispondono al bisogno di ‘sognare’ dell’essere umano, al bisogno di un contatto con il soprannaturale, un bisogno atavico che la società moderna non ha spento, semmai solo soffocato. Le formule sono anche un modo per uscire dalla quotidianità”, risponde.
La “comunità” dei lettori e dei fan delle parole magiche è molto attiva: Cristiano ci racconta di aver ricevuto centinaia di mail di approvazione e ringraziamento (nel corso degli anni i riscontri negativi sono stati solo un paio). La classifica delle formule più amate che ha potuto redigere basandosi proprio sui suggerimenti dei lettori vede al primo posto la “formula per trovare parcheggio”, segno della spinta pratica con cui viene usata la magia, lungi dall’essere sentita come qualcosa di “esoterico” e “astratto” (per chi di voi fosse interessato a questa formula utilissima nelle nostre città, eccola qui: LIBERUM LOKUM INVENTO FACÌLE).
Dai lettori gli arrivano continuamente nuovi suggerimenti (richieste per creare parole magiche per problematiche particolari, oltre a nuovi modi di “visualizzare” le formule, ad esempio scrivendole su dei post-it da attaccare in varie stanze della casa, in maniera da averli sempre sotto agli occhi, oppure appuntandole sul calendario, ogni giorno, per il periodo in cui si intende concentrarsi sulla formula). Chi sono questi lettori? Cristiano risponde che il suo pubblico è in realtà estremamente vario: dalla casalinga, al medico, al poeta, all’insegnante universitario. Molti sono anche i giovani, a dimostrazione insomma che la sua magia, dall’approccio pratico e concreto, e fondata su basi teoriche che si richiamano alla fisica quantistica, può mettere d’accordo veramente tutti… a patto di non indossare i paraocchi! Molto spesso le parole magiche regalano maggiore fiducia in se stessi e maggiore autostima, grazie ai risultati che permettono di ottenere.
Chiediamo poi se ci siano ostacoli all’azione delle parole magiche: Cristiano ci spiega che l’unica cosa che può realmente contrastare la buona riuscita di una formula è l’ansia da risultato, perché finisce per bloccare le nostre energie. Ce ne parlerà proprio nel suo prossimo libro, in uscita nei prossimi mesi, in cui ha dedicato all’argomento un intero capitolo. Quali rimedi suggerisce per evitare questo autosabotaggio? Innanzitutto scrivere le formule (i già citati post-it o appunti sul calendario): in questo modo concentriamo la nostra energia nella scrittura, e poi per il resto della giornata siamo liberi di lasciar andare la formula, senza restarvi attaccati con la continua ripetizione. Un altro modo per evitare l’ansia da risultato è “ingabbiarsi”, ricorrendo all’incanto INGABIO rivolto verso se stessi (facendo seguire dal nostro nome e cognome), in maniera da bloccare la propria negatività.
A volte, racconta Cristiano, il fatto che le formule non portino a ottenere i risultati sperati è legato invece in qualche modo legato a un blocco energetico che interessa la persona stessa. Da dove nasce questo blocco? Tutti noi, ci spiega, abbiamo una nostra “strada” nella vita, una nostra direzione, pur essendo dotati di libero arbitrio. È proprio decidere di ignorare, di abbandonare, consapevolmente o meno, questa strada che ci porta a un blocco, immediatamente avvertibile perché ci accorgiamo che le cose iniziano a non funzionare più bene. Ignorando i segnali che ci indicano la giusta direzione, ci allontaniamo così tanto dal nostro flusso che iniziano ad accaderci tutta una serie di coincidenze negative. Ed è proprio questo che funge da campanello d’allarme, che fa sì che molti sentano la necessità di risolvere la situazione… la formula magica per tornare nel proprio flusso è INTUIRE FLUXENNERGO, e va ripetuta per mesi, nei casi più gravi. In questo caso, allora, la negatività accumulata viene rilasciata, ma si tratta di un processo che sta portando alla “pulizia” di quello che è successo in passato.
L’essenziale è pronunciare le parole facendo scorrere liberamente il flusso dell’energia, lasciandole andare, senza bloccarsi. Questo atteggiamento da un lato evita l’ansia da risultato, e dall’altro ci porta a desiderare nel modo “giusto”: senza possessività, senza blocchi, permettendo quindi alle cose di accadere.