La Macchina del Tempo è un congegno che da sempre affascina e stimola la fantasia dei più curiosi. La possibilità di viaggiare nel tempo per visitare epoche diverse e luoghi lontani è senza dubbio intrigante. Ben pochi, però, si domandano se questo non sia già a disposizione di ognuno da molto, molto tempo… E se la più antica Macchina del Tempo fossimo proprio noi? Per offrire una coerente dimostrazione di ciò, proviamo a recuperare una concezione comune ad antiche e moderne tradizioni, che individua nell’uomo quattro parti costituenti: un corpo fisico, uno eterico, uno astrale e uno causale.

Il veicolo
Il corpo fisico è il veicolo materiale, costretto a sottostare alle leggi chimiche che regolano la materia priva di energia vitale. Il corpo eterico è l’energia vitale che rende viva la materia del fisico e che permette all’uomo di crescere, nutrirsi e riprodursi. Nel corpo eterico risiedono la maggior parte delle componenti ereditarie e il temperamento individuale, che si manifestano principalmente sotto forma di emozioni e reazioni. Il corpo astrale conferisce il movimento, è indispensabile per animare un corpo, per far sì che un essere umano possa conoscere e sperimentare. In esso risiedono i sentimenti, i desideri e i pensieri. Il corpo astrale è il veicolo dell’Anima. In ultimo abbiamo il corpo causale, sede dello Spirito, della coscienza, della consapevolezza e della volontà. Questo è il corpo che dà direzione alla vita di un uomo, che gli conferisce un destino, uno scopo…
Il corpo o veicolo astrale è quello più interessante: grazie alle sue peculiarità, gli esseri animati sono dotati anche della capacità di movimento (possono spostarsi nello spazio e nel tempo rimanendo legati alle leggi spaziali e temporali della realtà fenomenica). Quando il corpo astrale si allontana dal corpo fisico (per esempio durante i sogni) non è più indispensabile che tali leggi siano rispettate, l’Anima può viaggiare libera dai vincoli spazio-temporali.

Le leggi
Gli elementi che variano in modo sostanziale se ci si sposta dal mondo fisico a quello onirico sono:

  • la densità della materia;
  • la percezione delle distanze e la velocità con cui diventano percorribili.

In realtà il tempo è una funzione della memoria. Che cosa ci fornisce la sensazione dello scorrere del tempo? La memoria! Per definire la posizione nello spazio, l’uomo ha inventato la misura convenzionale del tempo. Ma “questo” tempo è, per l’appunto, un’invenzione umana.

La mappa
Che cos’è la memoria se non una mappa dei ricordi per orientarsi nei viaggi temporali? Essa è utile per migliorare le nostre risposte alla vita: l’apprendimento è un esempio lampante. La memoria, insomma, è la dimensione fondamentale per far partire quella fantastica Macchina del Tempo che è l’uomo psichico. Qualche domanda sorge spontanea: come definire luogo e data dei nostri spostamenti temporali?
Abbiamo individuato e decifrato il pannello di controllo dei ricordi grazie alle meravigliose scoperte di Giuseppe Calligaris, grandioso scienziato dalla mente innovativa dei primi del Novecento. Calligaris, neuropsichiatra, si cimentò in un’approfondita ricerca sulla sensibilità cutanea e si imbatté in una fitta maglia di corrispondenze riflessologiche. Tra le zone cutanee dotate di una corrispondenza mnemonica che riuscì a mappare, vi erano 100 punti riflessi sui quali si poteva leggere l’età di un soggetto, aree circolari chiamate Placche cutanee o Placche delle età. A distanza di molti anni, riprendendo in mano queste ricerche, abbiamo scoperto che esse non indicano solo l’età anagrafica, ma sono porte d’accesso ai ricordi consci e inconsci. Grazie a esse è possibile far affiorare i ricordi di un tempo passato, ricapitolare la propria esistenza, ma soprattutto rivivere e rielaborare episodi dolorosi che non sono stati adeguatamente compresi e metabolizzati.

Il Corpo e la Psiche
Corpo e Psiche sono parti costituenti dell’essere e pertanto sono correlati in modo indissolubile! Ecco perché qualsiasi manifestazione materiale ha una controparte emozionale, e viceversa. Il ricordo, indelebilmente impresso nelle apposite zone di memoria, riaffiora accompagnato dalle emozioni e dai sintomi fisici, e quando riviviamo le emozioni-causa abbiamo l’opportunità di riconoscere i dolori-effetto, metabolizzarli e sganciarli dal contesto attuale.
Questa procedura si avvale, oltre che della Riflessologia della Memoria (che fornisce le coordinate spazio/tempo per il nostro viaggio), anche di una speciale Dinamica del Ricordo, che permette di effettuare una vera e propria ricapitolazione, per elaborare e trasformare le esperienze difficili.

Nello svolgimento di questo lavoro sul proprio vissuto e di trasformazione di sé, riveste un ruolo fondamentale il sogno. Sognare è un’attività speciale, che libera l’Anima dai vincoli della materia e le permette di compiere veri viaggi nel tempo. La cronoriflessologia opera una potente polarizzazione onirica su tematiche che esigono una soluzione, focalizzando il lavoro inconscio durante le ore di sonno. Quando il corpo fisico riposa, l’Anima salpa alla ricerca di risposte a quesiti rimasti finora disattesi e, molto spesso, ritorna con ottime soluzioni!