Una discussione accesa tra due persone che compare nella bacheca del mio Facebook diventa motivo di riflessione. I due discutono a suon di commenti taglienti sotto un post che secondo uno, l’altro aveva scritto indirizzandolo a lui.
Non so quale fosse la verità e se veramente l’autore del post avesse avuto la volontà di fare una critica mirata a quella determinata persona o avesse semplicemente espresso un suo pensiero riguardo all’argomento in questione. L’unica cosa certa è che chi aveva letto si era sentito chiamato in causa e messo sotto accusa.
Questo mi ha fatto pensare che, per convivere serenamente su Facebook e sui social in generale, ci sono almeno 7 regole che ognuno di noi può osservare:
- Chi scrive non dovrebbe usare questo mezzo di comunicazione per scaricare le proprie frustrazioni.
- Chi legge non dovrebbe sentirsi sempre l’ombelico del mondo e pensare che ogni frase che viene pubblicata sia diretta alla sua persona. Se ci sentiamo messi sotto accusa da qualcosa che leggiamo su un post scritto da un nostro contatto, forse possiamo domandarci se contiene una verità che ci riguarda e per qualche motivo preferiamo ignorare.
- Ognuno di noi dovrebbe scrivere solo ciò che sarebbe disposto a dire anche a voce. Fare i coraggiosi dietro uno schermo che funge da scudo non è poi una dimostrazione di grande temerarietà.
- Dobbiamo sempre ricordarci che anche se la piattaforma è virtuale, dall’altra parte dello schermo ci sono persone vere che come noi hanno un cuore, dei sentimenti e provano emozioni, quindi abbiamo rispetto per la sensibilità altrui. Non c’è bisogno di commentare o cercare di ridicolizzare ogni post che non ci piace.
- Ricordiamoci sempre che se proprio si desidera esprimere il proprio disaccordo su qualcosa, è possibile farlo con toni moderati e parole scelte per comunicare il proprio pensiero e non per ferire l’altro.
- Nessuno al mondo detiene la verità universale, quindi pensiamo sempre che ogni credo religioso, politico o di qualsiasi altra natura, diverso dal nostro, non è necessariamente sbagliato: è solamente diverso e come tale va rispettato.
- E infine ricordiamoci che, come nella vita reale, possiamo scegliere anche gli amici virtuali in base alle affinità. Nella nostra realtà quotidiana di certo non scegliamo di frequentare persone per cui non nutriamo stima, affetto e considerazione. Perché allora farlo su una piattaforma, dove esprimendo pensieri con poche parole e non conoscendosi personalmente è ancora più facile fraintendersi? Gli amici, virtuali o reali, sono giusti se ci strappano un sorriso anziché un’ondata di irritazione, se da loro possiamo imparare qualcosa anziché provare sempre il desiderio di correggerli, se ci ispirano a migliorare anziché tirarci verso il basso.