La casistica degli avvistamenti UFO ben documentati e credibili è in continuo aggiornamento. Tutte le informazioni storico-scientifiche a riguardo sono state completamente bandite dai circoli accademici e per poter ricostruire la verità sul fenomeno UFO è necessario riportarle alla luce.
Alcuni casi documentati di avvistamenti UFO:
Primo caso: gli UFO di Teheran
Poco dopo la mezzanotte del 19 settembre del 1976, il posto di comando dell’Aeronautica di Teheran ricevette quattro distinte segnalazioni di avvistamento di un oggetto non identificato sul cielo della capitale. Il generale Nader Yousefi, pensando a una violazione dello spazio aereo iraniano da parte di un paese ostile, ordinò al capitano di intercettare il velivolo sconosciuto. Dopo un primo giro fallito, decollò un secondo Phantom pilotato da Parviz Jafari e Jalal Damirian.
Durante l’inseguimento, i due ufficiali videro una sfera luminosa di circa 4 metri di diametro fuoriuscire dall’UFO più grande, per compiere alcuni giri intorno al loro caccia e poi fare rientro nella “navicella madre”. I piloti tentarono di abbatterlo con un missile AIM-9 Sidewinder, ma sia la radio che i comandi del pannello di controllo erano completamente fuori uso.
Successivamente, l’UFO più grande sganciò un’altra piccola sonda, che nonostante l’alta velocità di discesa riuscì ad atterrare dolcemente sul letto prosciugato di un lago sottostante, illuminandolo a giorno. Poco prima del loro rientro alla base, i piloti videro anche un altro piccolo oggetto volante a forma cilindrica, con due luci blu alle estremità e una luce rossa al centro.
Secondo caso: l’UFO di La Joya
L’11 aprile del 1980, alle ore 7.15 del mattino, circa 1800 soldati in servizio presso la base militare di La Joya (Perù) hanno avvistato un oggetto luminoso di forma sferica a cinque chilometri di distanza mentre rimaneva perfettamente immobile (in volo stazionario) a circa 600 metri di altezza.
L’oggetto era invisibile ai radar e non emetteva alcun rumore, ma ciò che è successo poco dopo la sua comparsa ne ha confermato l’origine artificiale. Ecco infatti, cosa ha dichiarato il tenente dell’aviazione militare peruviana Oscar Santa María Huertas riguardo all’accaduto:
“La mia unità di comando mi ordinò il decollo immediato con un jet Sukhoi per abbattere l’oggetto non identificato che era comparso improvvisamente nello spazio aereo vietato a tutti i velivoli non autorizzati. Pensavamo si trattasse di un mezzo-spia e quando gli sono arrivato vicino ho sparato 64 proiettili esplosivi con le mitragliatrici da 30 mm. Alcuni proiettili lo hanno centrato in pieno ma senza rimbalzare o arrecare danni, come se fossero stati assorbiti. Il muro di fuoco a forma di cono creato dalle mitragliatrici da 30 mm può distruggere qualsiasi cosa incontri, ma quella volta non successe niente. Subito dopo, l’oggetto iniziò a salire di quota e ad allontanarsi dalla base e quando mi trovai a 10.000 metri di altezza si arrestò improvvisamente davanti a me, costringendomi a compiere una rapida virata per evitarlo. […] Decisi di guadagnare un po’ di quota per andare a posizionarmi sopra di esso, ma l’oggetto volante iniziò a salire in parallelo al mio jet e quando raggiungemmo i 19.000 metri di altitudine, si arrestò di colpo, a circa 100 metri da me. Aveva una cupola smaltata color crema di 10 metri di diametro posta su una base metallica circolare. Non disponeva di motori, scarichi, finestre, ali, alettoni o antenne e mancavano tutti i componenti tipici degli aeromobili convenzionali”.
Terzo caso: gli UFO del Belgio
Tra il 29 marzo 1989 e l’aprile del 1990, la popolazione e le autorità belghe furono testimoni di un numero eccezionale di avvistamenti UFO di forma triangolare.
L’episodio più eclatante si verificò nella notte tra il 30 e il 31 marzo 1990, quando comparvero improvvisamente sui radar alcuni oggetti volanti non identificati che furono visti da circa 13.500 persone. Secondo le numerose testimonianze, le luci emesse dall’oggetto brillavano con maggiore intensità delle stelle e cambiavano continuamente colore, passando dal rosso al verde e al giallo.
Alle 0.05 del 31 marzo, il quartier generale dell’aeronautica belga ordinò il decollo di due F-16 dalla base aerea di Beauvechain ed entrambi i caccia militari riuscirono a mettersi in contatto radar con l’oggetto non identificato.
Durante l’inseguimento, i piloti assistettero a un’accelerazione straordinaria del velivolo che passò improvvisamente dai 280 ai 1700 chilometri orari in meno di un secondo. Se tale accelerazione fosse stata compiuta con mezzi convenzionali, la forza d’inerzia avrebbe ucciso qualsiasi pilota a bordo (l’accelerazione massima che può sopportare un essere umano è cinque volte inferiore).
Appena l’UFO venne intercettato, si spostò istantaneamente di posizione, scendendo dai 2700 ai 1500 metri di quota per poi risalire fino a 3300 metri. Poco dopo, il velivolo scese al livello del suolo e scomparve completamente dalla vista dei radar.
L’aumento di velocità è avvenuto in completa assenza di rumore, nonostante il superamento del muro del suono (normalmente seguito da un forte boato), mentre la diminuzione della velocità è avvenuta in modo istantaneo (come se la forza d’inerzia fosse stata annullata), senza rallentamenti o accelerazioni progressive e senza nessuna brusca “frenata” dei motori.