di Manuela Celli
L’amore dovrebbe essere un momento di rinascita e di crescita. Dovrebbe farci sentire bene, felici, raggianti, su di giri, con l’entusiasmo a mille e la voglia di migliorarci ancora. Spesso invece, le cose non vanno per niente così e quel meraviglioso sentimento che dovrebbe farci bruciare in un fuoco di passione finisce per farci annegare in un mare di lacrime.
Il fatto che per esprimere un forte sentimento d’amore si dica “ti amo da morire” già ce la dice lunga sulla questione.
Per descrivere qualcuno in stato d’innamoramento, sono state coniate espressioni tipo: “fuori di testa”, “pazzo d’amore”, “ubriaco d’amore”, “si è perso”, “è cotto”, “è fulminato”, “è andato”, “c’è dentro fino al collo”. Tutti modi eloquenti per dire che la situazione è fuori controllo per chi cade vittima del tiro non sempre perfetto di Cupido.
Molta letteratura che ci ha narrato in modo struggente i tormenti del cuore non ci ha certo aiutato a farci un’idea positiva sulle relazioni sentimentali e troppe canzoni ci hanno fatto credere che la rima giusta per amore fosse dolore.
Il mare delle relazioni sentimentali a quanto pare è sempre agitato; la realtà è sempre pronta a sorprenderci superando la fantasia e ogni giorno uomini e donne si ritrovano a vivere storie tormentate dove mai avrebbero pensato di ritrovarsi.
Lei ama lui ma lui ama un’altra. Lui ama lei ma lei non trova niente d’interessante in lui. Sembra che in amore i conti non tornino mai. E poi gelosia, telefoni che non squillano, messaggi che non arrivano, aspettative deluse, ripicche, umore che sale e scende guidato dai comportamenti della dolce metà, che spesso è più amara che altro.
Ma se è vero che il mare delle relazioni è pieno d’insidie, siamo sicuri che sia altrettanto vero che siamo come barchette in balia della tempesta, pronte a farsi affondare dalla prima ondata?
Prima che tutto accada – metaforicamente parlando – c’è un momento in cui possiamo scegliere se affrontare il mare affidandoci solo alla fortuna oppure valutare se sia il caso o meno di imbarcarsi. Quel momento è quando siamo abbastanza interessati a una persona da aver voglia di investire il nostro tempo per conoscerla meglio ma non ancora troppo presi da farci risucchiare in un vortice che può solo complicarci la vita senza portarci nessun beneficio.
Anche se all’inizio di una frequentazione ognuno cerca sempre di mostrare la parte migliore di sé, i tratti caratteriali e i comportamenti che ci danno fastidio emergono comunque e questo è il momento migliore per non far finta di niente. Una valutazione ponderata prima d’imbarcarsi è la scelta più saggia.
Ognuno ha la propria soglia di tolleranza e solo noi stessi possiamo decidere in che misura siamo disposti a comprendere e giustificare le mancanze del partner. Se però ci sentiamo tristi, inadeguati, se abbiamo la sensazione di correre dietro a qualcuno che non ha nessuna voglia di venirci incontro, se ci troviamo a subire mancanza di rispetto e indifferenza, se ci ritroviamo troppo frequentemente in un tira e molla che genera ansia e tensioni, se quello che ci arriva sembra sempre una concessione e mai un dono fatto col cuore, dobbiamo sbrigarci a rimetterci al timone della nostra nave.
Se è vero che non possiamo cambiare il partner per farlo diventare come vorremmo, possiamo cambiare noi stessi, i nostri pensieri e quindi i nostri comportamenti.
Possiamo decidere di smettere di sentirci sempre la persona sbagliata e cominciare a pensare che forse è l’altra persona a non essere giusta per noi.
Possiamo smettere di darci troppo da fare.
Possiamo smettere di dedicare tutto il nostro tempo a chi non ha tempo per noi.
Possiamo rivedere la nostra lista delle priorità e far scendere di diverse posizioni chi ci procura malessere e inquietudine.
Possiamo buttare in mare le regole di seduzione che qualcuno ha stilato per noi e decidere di seguire solo le nostre.
Possiamo decidere che l’amore non deve valere la pena, ma la gioia.
Possiamo decidere che d’ora in avanti ci tratteremo sempre nel migliore dei modi. Perché lo meritiamo. E perché un buon esempio vale sempre più di milioni di parole.
Manuela Celli è autrice di:
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