Uno dei luoghi in cui è naturale camminare a piedi nudi è la riva del mare o dell’oceano
La cornice è gradevole, l’aria satura di iodio riempie i polmoni, ci ossigeniamo.
È più facile camminare a piedi nudi sulla sabbia umida. Se lo facciamo sulla sabbia asciutta, sollecitiamo maggiormente i muscoli, dal momento che essi lavorano di più per estrarre il piede dalla sabbia nella quale è affondato.
Una lunga camminata sulla sabbia asciutta può rivelarsi molto faticosa perché sopraggiungeranno tensioni a livello dei piedi e dei polpacci: un esercizio eccellente, quindi, a condizione di non forzare troppo.
Come ci spiega Philippe Lahille nel suo libro Camminare a piedi nudi, nei giorni di vacanza al mare possiamo approfittarne per fare alcuni esercizi.
Camminare nell’acqua
La riva del mare consente anche di camminare in acqua. L’esercizio diverso a seconda del livello di quest’ultima, a metà polpaccio, alle ginocchia o alle anche.
Con l’acqua a metà polpaccio
Farai un ciclo di andata e ritorno. All’andata solleva i piedi a ogni passo fuori dall’acqua. Quest’ultima non oppone resistenza, ma l’esercizio è benefico per i muscoli delle cosce. Al ritorno cammina normalmente: l’acqua oppone una certa resistenza sui piedi e i polpacci, e quindi dovrai compiere un leggero sforzo per far avanzare le gambe.
Con l’acqua alle ginocchia
Farai il ciclo di andata e ritorno camminando normalmente, ma la resistenza opposta dall’acqua è maggiore, quindi i muscoli saranno più sollecitati.
Con l’acqua alle anche
Se il livello raggiunge le anche l’acqua, in virtù del principio di Archimede, sosterrà il tuo peso. In compenso, tenderà a sballottarti, e quindi sarai continuamente costretto a ristabilire il tuo equilibrio. Come abbiamo visto, in tali casi ritroviamo gli esercizi di propriocezione. L’andatura sarà nettamente più lenta e farà lavorare tutti i muscoli delle gambe senza eccezione, poiché dovrai regolarmente ripristinare l’equilibrio laterale.