Le sostanze utilizzate per la costruzione e il funzionamento del nostro organismo sono numerosissime: una ventina di aminoacidi, varie decine di zuccheri e acidi grassi, una quarantina di vitamine e un centinaio di minerali e oligoelementi. Nonostante la loro estrema diversità, è possibile classificarle in due grandi gruppi: sostanze basiche (chiamate anche alcaline) e sostanze acide. Questi due generi di sostanze presentano caratteristiche opposte ma che si completano. Pertanto, per essere in buona salute il nostro organismo ha bisogno sia delle une sia delle altre. Allorché sono presenti in quantità uguali, l’equilibrio che si crea tra acidi e basi prende il nome di equilibrio acido-base.
L’eccessiva presenza di sostanze acide o basiche nuoce alla nostra salute. Il nostro organismo infatti funziona al meglio quando l’ambiente interno, preso nella sua totalità, presenta un pH di 7,39, cioè leggermente alcalino. Le normali variazioni di questo pH sono davvero minime: fino a 7,36 dal lato dell’acidificazione e fino a 7,42 da quello dell’alcalinizzazione. Al di là di queste due cifre ci troviamo in acidosi o in alcalosi. Tra queste due varianti, quella di gran lunga più comune è l’acidosi.
L’acidificazione del terreno genera numerosissime affezioni che si manifestano nei modi più svariati. In alcuni a essere colpite saranno innanzitutto la pelle o le vie respiratorie, in altri i nervi o i denti, le gengive, gli occhi o la colonna vertebrale. Inoltre, produce una forte stanchezza, che si manifesta anche senza compiere sforzi. In genere la persona non ha più la forza né l’entusiasmo di agire, si stanca in fretta e recupera lentamente. È agitata, sensibile e irritabile. Si crea troppi problemi e dorme male. Può anche manifestarsi uno stato depressivo.
Le persone con un terreno acido sono spesso freddolose, ipotese e soggette a crisi ipoglicemiche. A livello ormonale, tutte le ghiandole endocrine tendono a rallentare il funzionamento, tranne la tiroide, che diventa iperattiva. In quanto al sistema immunitario, anch’esso si indebolisce e le infezioni recidivanti delle vie respiratorie (raffreddore, laringite, influenza, bronchite) o urinarie (cistite) si presentano con una frequenza esasperante.
La maggior parte della popolazione soffre di disturbi da acidificazione, perché lo stile di vita e l’alimentazione attuale favoriscono l’acidificazione del terreno. Generalmente parlando, l’alimentazione odierna è per lo più composta da elementi acidi o acidificanti (proteine, cereali, zuccheri). Gli alimenti basici, come la verdura, sono consumati in quantità assai minori. Le basi che contengono non sono quindi sufficienti a neutralizzare gli acidi in eccesso. Inoltre, il consumo di sostanze eccitanti come tabacco, caffè, tè e alcol ha assunto dimensioni enormi. Questi prodotti esercitano tutti un effetto altamente acidificante sull’organismo. Lo stress, il nervosismo, il rumore e la mancanza di tempo sono piuttosto diffusi ai nostri giorni e contribuiscono anch’essi ad aumentare l’acidificazione del terreno, a causa degli sconvolgimenti e delle alterazioni metaboliche che producono.
L’attività fisica, che potrebbe svolgere un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio acido-base, di solito viene praticata in maniera eccessiva oppure insufficiente (sedentarietà). In entrambi i casi ne consegue un’acidificazione del terreno.
I disturbi legati all’acidificazione dunque non vanno trattati ognuno separatamente, bensì come un tutt’uno, agendo sul terreno. È infatti quest’ultimo il responsabile dei diversi sintomi visibili (le malattie) ed è agendo su di esso, ossia deacidificandolo, che possiamo con ogni probabilità far scomparire i disturbi da esso provocati.
Il trattamento messo in atto per deacidificare il terreno mira innanzitutto a eliminare l’apporto di acidi. Questa contromisura è indispensabile, perché fintanto che gli acidi penetrano in massa nell’organismo, le altre azioni eserciteranno un effetto unicamente palliativo e momentaneo. Lo stile alimentare andrà pertanto corretto in modo che alimenti e bevande basici rappresentino una parte nettamente più corposa rispetto a quella degli alimenti acidificanti. (Continua…)
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