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Come e perché ridurre l’utilizzo della plastica

Come e perché ridurre l’utilizzo della plastica

Nella quotidianità la plastica è presente ovunque, in diverse forme.

Per esempio, quando indossate un abito vi chiedete se è sintetico? E sapete se state indossando poliestere o poliammide?

Quest’ultima è meglio conosciuta e di solito si chiama nylon. Analogamente, alcuni nomi di materie sono familiari, tanto che sostituiscono il nome dell’oggetto: vinile per disco, polistirolo per imballaggio o teflon per padella.
In ogni caso, tutti questi oggetti hanno un comune denominatore: il petrolio.

bye bye plastica di sophie noucher

IL PETROLIO DIVENUTO PLASTICA NON SI DECOMPONE

In natura, le plastiche si degradano molto, molto lentamente. Che cosa diventano? Benché l’inquinamento sia tale che gli scienziati ormai dedicano il loro tempo allo studio del rapporto tra plastica ed esseri viventi, non lo sappiamo con precisione.

È noto, tuttavia, che certi animali anche minuscoli colonizzano o ingoiano microframmenti, proprio come i pesci o gli uccelli ingeriscono quelli più grandi.
Le plastiche impiegano secoli a “scomparire” dai nostri occhi, ossia a diventare piccoli pezzetti, dopodiché microelementi e infine nanoparticelle, sepolte sottoterra o nell’oceano.

Il nostro mondo è invaso da rifiuti di plastica dannosi. Se l’attuale tendenza prosegue, nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesce. […] Ogni anno, la popolazione mondiale getta una quantità di plastica che sarebbe sufficiente a fare quattro volte il giro del mondo. Almeno otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, l’equivalente di un camion della spazzatura pieno ogni minuto, causando la morte di un milione di uccelli di mare e centomila mammiferi marini.

António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite

IN PRATICA, COME RINUNCIARE ALLA PLASTICA?
ALCUNI CONSIGLI

plastica come imballaggio

Al supermercato:

  • scegliere sacchetti riutilizzabili o di carta, cesti di vimini e borse di tessuto
  • bandire gli alimenti superimballati (come la noce di cocco avvolta nella pellicola!)
  • privilegiare i prodotti sfusi o, in caso di bisogno, scegliere prodotti confezionati in vasetti di vetro o cartone

In cucina:

  • bere acqua in bottiglia di vetro (meglio se riempita con acqua del rubinetto)
  • sostituire gradualmente padelle e pentole antiaderenti in teflon con altri rivestiti di ceramica o acciaio inox
  • via le pellicole alimentari. Sul mercato si trovano diversi imballaggi lavabili, realizzati con cera d’api

Approfondimenti e altri consigli per l’igiene e la bellezza, la casa, i vestiti e altro, li trovate nel bellissimo libro Bye bye plastica di Sophie Noucher.

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