Perché alcuni sono ossessionati dal bisogno di controllo? Perché sono profondamente convinti di dover dettar legge su tutto? Perché pensano che il loro ordine del giorno debba prevalere su quello altrui? Perché insistono tanto affinché tutto sia sempre fatto a modo loro anche quando gli si dimostra che il nostro metodo è efficace quanto il loro, se non di più?
La risposta è semplicissima: questo smisurato bisogno di controllo è quasi sempre provocato dall’ansia, stato emotivo primario di tensione nervosa spesso cronica, il cui processo si ricollega al trattamento delle informazioni.
Ma come si attiva il meccanismo che porta alcuni a diventare dei veri e propri control freak, personalità controllanti?
(Consigliamo la lettura del libro Imparate a non controllare tutto di Christianne Chaillé).
Prendiamo il caso di un bambino in costante contatto con una figura parentale ansiosa. Il bambino apprenderà ripetutamente che il più piccolo gesto rischia di scatenare negli altri reazioni catastrofiche. Poiché dipende completamente da questa figura parentale per la propria alimentazione fisica ed emotiva, per il bambino questi continui “assalti” si dimostreranno decisamente spaventosi.
Di conseguenza, svilupperà meccanismi di autodifesa per proteggersi da qualunque situazione. In ragione delle esperienze vissute si aspetterà, qualsiasi cosa faccia, di essere oggetto di collera, critiche o manifestazioni d’ansia.
Crescerà quindi timoroso ed entrerà a far parte di quella schiera di persone timidissime, sempre pronte a scusarsi, sempre in tensione. In alternativa, potrà trasformarsi in una di quelle persone ultracompetenti che sanno sempre tutto, così da non dover mai rivivere l’ansia che avvertiva quando gli veniva detto che non faceva il suo dovere.
Questi diversi modi di adattarsi conducono a un bisogno di assumere il controllo e possono dimostrarsi positivi o, al contrario, creare un isolamento in funzione di diversi fattori, tra i quali l’intelligenza, la flessibilità di altre difese ecc. La persona dominata dal bisogno di controllo non vorrà comunque in alcun caso perdere l’influenza che ha sulla propria vita e sul proprio ambiente. Il solo pensiero di una qualche perdita di controllo la farà tremare di paura e provocherà un senso di disagio, di ansia.
Di fatto, la personalità controllante si protegge dall’ansia mantenendosi il più lontano possibile da quel bambino sperduto, incerto e perplesso che era o da quel trauma di cui porta i segni.
Sul lavoro, le personalità controllanti rischiano di inquietarsi all’idea di dover far fronte a un fallimento. Nei rapporti personali, siano questi di tipo affettivo, amicale o familiare, possono inquietarsi se i loro bisogni rischiano di non essere appagati.
Per impedire a quest’ansia di opprimerle, di schiacciarle o, peggio, di manifestarsi anche solo un po’, i control freak tenteranno di controllare le persone e gli eventi che le circondano. Avranno dunque grosse difficoltà a negoziare e a scendere a compromessi, perché saranno completamente incapaci di tollerare l’imperfezione. Va da sé che si tratta di individui con i quali è difficile vivere, complicato lavorare e arduo socializzare.
Tratto da: Imparate a non controllare tutto di Christianne Chaillé