Il benessere è una condizione complessiva che interessa il corpo, l’anima e lo spirito. È il benessere il vero obiettivo: la salute, la forma fisica, la linea, l’assenza di stress e molte altre piacevoli conseguenze sono solo effetti secondari.
Il benessere che procura una corsa dolce scaturisce da due fattori: innanzitutto dall’armonia del movimento, ossia dalla sinergia naturale di molte parti del corpo, e poi dalla respirazione profonda, a pieni polmoni, praticata attraverso il naso.
Movimento di tutto il corpo, senza pressioni e in condizioni di buona ossigenazione: questo è la corsa dolce, una pratica che non è un insieme di regole schematiche uguali per tutti e da imparare a memoria, bensì un viaggio alla scoperta di se stessi.

 

A chi è adatta la corsa dolce?
Chiunque può correre, a patto che non vi siano seri problemi di salute a sconsigliarlo. Alla corsa dolce infatti ben si applica il detto “non è mai troppo tardi”. Anzi, le persone che cominciano a correre tardi lo fanno solitamente in modo più meditato e più metodico. Naturalmente a una certa età occorre tener conto del fatto che il corpo, le ossa, i muscoli e i tendini non sono più quelli di un ventenne. Anche il metabolismo rallenta e il cuore è meno resistente. L’importante dunque, come in tutte le cose, è non esagerare.

 

Come si comincia?
Molti principianti tendono a partire in quarta: corrono troppo veloci, troppo a lungo o per troppi chilometri. Se siete principianti, cominciate dunque camminando. Dopo un po’ di tempo potete incrementare la velocità e inserire i primi brevi tratti di corsa, cento-duecento metri al massimo. Quando vi sentite interiormente ed esteriormente pronti, potete gradatamente allungare i tratti di corsa ma sempre correndo lentamente, senza spingere troppo, anzi, prendendovela… comoda!

 

E la respirazione?
Spesso, soprattutto all’inizio, viene spontaneo chiedersi: “Quanti passi devo fare per ogni respiro?”. Dimenticate tutte quelle regole del tipo “due passi-inspira e tre passi-espira”. Ogni tentativo di fissare regole è del tutto arbitrario. Seguite il vostro ritmo naturale per scoprire le vostre potenzialità senza creare tensione attorno al respiro. È questa la cosa fondamentale.

 

Qual è il momento migliore?
Innanzitutto chiariamo una cosa: anche se vi sono persone che si allenano tutti i giorni, non è necessario che lo facciate anche voi, soprattutto se siete dei principianti. Il corpo ha anche bisogno di riposare. Per quanto riguarda il momento, si dice che “il mattino ha l’oro in bocca”… anche se costringe ad alzarsi prima! Lo slancio che produce la corsa mattutina, prima di colazione, vi accompagnerà per l’intera giornata. Ma anche la sera si presta bene, soprattutto attorno alle sei. Durante la corsa serale potete metabolizzare la giornata, liberarvi dai ricordi fastidiosi e godervi le ultime ore della giornata. Meglio invece evitare le ore del mezzogiorno e del pomeriggio, giacché il bioritmo (che sale al mattino e alla sera) cala nelle ore centrali della giornata.

E ricordate, muoversi è importante. Alcuni dei nostri disturbi fisici e psicologici dipendono proprio da una condizione di sedentarietà. Dopotutto, i nostri antenati hanno corso per milioni di anni!

 

Per approfondire: