“Dite no al brainwashing cosmetico!”: ecco uno slogan che un giorno potrebbe tranquillamente essere scritto con il rossetto su tutti gli specchi del nostro paese. La cosmesi è infatti la nostra miglior… nemica. Dolce e voluttuoso, l’universo della bellezza ci fa sognare e ci offre una straordinaria opportunità di sentirci più a nostro agio. Le sue allettanti promesse ci fanno vedere la vita tutta rose e fiori. Eppure, essendo guidato dalla legge del profitto, il mondo della cosmesi è crudele con il nostro portafogli e la nostra salute. Per non parlare del suo impatto sull’ambiente.
Siamo sempre più numerosi a renderci conto che qualcosa non va. Da decenni percepiamo che i messaggi inviati dai professionisti della cosmesi suonano falsi. Con l’avvento della cosmesi biologica certificata, molti di noi si sono posti le domande giuste. Qual è il vero impatto degli ingredienti cosmetici sulla salute? E sull’ambiente? Com’è possibile ritrovare tracce di parabeni nell’organismo? E perché applicare sulla pelle derivati petrolchimici inerti?
In cosmesi possiamo del resto parlare di un vero e proprio brainwashing, un lavaggio del cervello cosmetico. Ci viene fatto credere che i prodotti cosmetici contengono unicamente ingredienti utili per la pelle, senza mai parlare dei possibili pericoli a lungo termine, né della reale natura di questi ingredienti, nella maggior parte dei casi di sintesi. Oggigiorno la cosmesi è ovunque e rappresenta un mercato gigantesco.
Inoltre, il marketing cosmetico ci condiziona a una ricerca un po’ folle del prodotto miracoloso, creando una frenesia dell’innovazione, della pseudo-scientificità e del consumo. È in gioco l’impatto sulla società. Ci viene fatto credere che i cosmetici sono in grado di garantirci una giovinezza eterna e che sono sempre più innovativi. In termini di effetti tangibili e visibili a occhio nudo, però, non è così. Ma il messaggio è lo stesso da quasi un secolo: “Consumate”!
Gli effetti di questo lavaggio del cervello sulla nostra società sono molto potenti. Persino i professionisti della bellezza vengono ingannati da quanto hanno loro stessi creato. È sufficiente assistere a congressi di cosmetologia. Si parla di ingredienti innovativi, in grado di riempire una ruga o cancellare una macchia, quando qualsiasi dermatologo sa che è impossibile farlo con una formulazione cosmetica.
Di fronte alle incoerenze del mondo cosmetico, non dovremmo forse dimostrare un po’ più di buon senso? Tentare di distinguere il vero dal falso? Moderare le nostre aspettative illusorie? Distinguere tra le azioni volte al consumo e i gesti di bellezza? È ciò che propone la Slow Cosmétique.
La Slow Cosmétique è un invito a vivere in maniera diversa la bellezza. Si tratta di un movimento seguito dai consumatori e dai protagonisti della bellezza naturale come risposta alle derive dell’industria cosmetica convenzionale.
La Slow Cosmétique ci invita a un diverso rapporto con l’industria, nella fattispecie con quella dei prodotti di bellezza. Ci spinge a consumare meno prodotti cosmetici e a optare per ingredienti di qualità.
Siete sconcertati dal numero impressionante di prodotti cosmetici che pullulano sugli scaffali dei negozi? Vi siete spaventati sentendo parlare della potenziale tossicità di molti ingredienti chimici contenuti nei cosmetici? E quando sciacquate il vostro docciaschiuma, ogni mattina, vi capita di pensare all’impatto ecologico di questo prodotto? Se avete risposto sì a queste domande, siete già sulla strada della Slow Cosmétique.
Tratto da:
Il sito di Slow Cosmétique Italia