Il rapporto di coppia come specchio
Nel rapporto affettivo la nostra società alimenta il mito della principessa e del principe azzurro. Molti di noi lo percepiscono come una ricerca del proprio doppio, della propria metà, del partner ideale che soddisferà i nostri bisogni e desideri.
Invece, la coppia è uno spazio privilegiato che ci consente di approfondire la conoscenza di noi stessi. Infatti, nella realtà attiriamo assai spesso non il partner ideale, bensì quello con le maggiori probabilità di farci vivere l’esperienza di cui abbiamo bisogno per tornare a chi siamo veramente. Le lezioni da imparare potranno avere molteplici aspetti di varia natura, quali: porre i nostri limiti, comunicare, rispettarci, essere fedeli a noi stessi, riconoscere le nostre qualità ecc.
Secondo Christian Junod ed Evelyne Faniel, autori del libro Riflettersi nelle relazioni, ciascuna persona che entra nella nostra vita è una specie di maestro, uno specchio che ci permetterà di accedere a una parte di noi che non ci permettiamo di esprimere.
Pertanto, se attiriamo un partner violento ciò non significa che abbiamo verso gli altri gli stessi comportamenti. Al contrario, può essere che adottiamo atteggiamenti violenti verso noi stessi (non rispettando i nostri limiti, non tenendo conto dei nostri bisogni fondamentali, criticando noi stessi) oppure che il rapporto di coppia ci inviti a riprendere in mano il telecomando della nostra vita, ad avere il coraggio di porre i nostri limiti e a trattare meglio noi stessi.
“La nostra intenzione è di aiutarvi a comprendere ciò che tale rapporto può consentirvi di imparare su voi stessi, al fine soprattutto di evitare di rivivere continuamente lo stesso scenario. A prescindere dal vostro vissuto, imparate innanzitutto a trattarvi con benevolenza e a perdonarvi.
Avete fatto del vostro meglio, con le vostre conoscenze, le vostre risorse e i vostri limiti del momento”.
Durante i primi mesi di una relazione affettiva, è raro irritarsi per i comportamenti altrui. Al contrario, abbiamo la tendenza a vedere tutto ciò che è bellissimo nell’altro, talvolta in maniera un po’ ingenua, tanto che la persona scelta sembra avere praticamente solo qualità.
Non si dice che l’amore rende ciechi?
Nelle qualità che ammiro nell’altro c’è già un primo potenziale effetto-specchio su parti luminose del mio essere, che racchiudo ma che non vedo oppure su qualità che mi piacerebbe sviluppare. Passano i mesi e gli anni, l’intensità dell’amore nella coppia si modifica per lasciar posto a un altro tipo d’amore, con più obiettività. L’opinione che abbiamo dell’altro cambia. Quello che in passato non notavamo talvolta arriva persino a occupare uno spazio smisurato.
La coppia è un argomento complesso, per non dire affascinante, che ci sbalordisce in continuazione. Infatti, ognuno sceglie inconsciamente il partner ideale, cioè la persona che gli rivelerà le sue falle e la strada per progredire, per avere il coraggio di essere se stesso fino in fondo.
Assai spesso, vedendola in prospettiva ci possiamo rendere conto che se avessimo conosciuto il partner in maniera più precisa, non lo avremmo mai scelto. Ancor peggio, ce ne saremmo scappati a gambe levate.
Questi specchi in genere sono vissuti in maniera sottile e non sono sempre visibili agli occhi di chi ci circonda. Affinché si verifichi un cambiamento, è necessario prendere coscienza del funzionamento e abbandonare l’allettante ruolo di vittima.
Ombre a parte, il rapporto con il partner di vita consente altresì di scoprire le nostre convinzioni sulla coppia, come pure le nostre mancanze, che tentiamo di compensare proiettandole sul partner.
Molti di noi spesso agiscono controvoglia, per paura di passare per cattivi partner. Le nostre azioni a volte sono guidate dalla paura delle conseguenze, quali perdere valore agli occhi del coniuge, o dalla voglia di trasmettere una buona immagine al di fuori. In quest’ultimo caso ciò ci rivela che l’immagine che abbiamo di noi stessi non è sufficientemente positiva e che tentiamo di rassicurarci sperando di ricevere complimenti, parole positive dagli altri.
Ecco alcuni esempi di possibili proiezioni all’interno della coppia:
- Sono una persona perbene, perché il mio/la mia partner mi ha scelto (in particolare se il/la partner ha una posizione di spicco, quale direttore generale, artista, sportivo, politico ecc.).
- Molti uomini (e di certo anche donne) cercano di valorizzarsi tra le braccia di una bella donna (o di un bell’uomo).
- Mi sento al sicuro, perché il mio partner di vita è ben remunerato o ha un impiego stabile.
Questo tipo di proiezioni racchiude una difficoltà a dar valore a se stessi o un’insicurezza interiore che si tenta di compensare attraverso l’altro.
Come fare per conoscere e migliorare se stessi usando gli altri come specchio? Ce lo spiegano Christian Junod ed Evelyne Faniel, nel libro Riflettersi nelle relazioni.