Nella medicina erboristica cinese tre piante hanno un’importanza straordinaria: il ginseng, il tè verde e le bacche di goji. I cinesi attribuiscono a qushutterstock_562246096esta bacca uno spettro più ampio di effetti positivi rispetto a qualsiasi altro tesoro della loro ricca tradizione di medicinali naturali.

Già nel 1980 gli scienziati cinesi avevano scoperto che la bacca di goji è una vera e propria capsula multivitaminica e multiminerale sotto forma di gustoso frutto. Un risultato che nel frattempo è sempre più confermato anche dalle ricerche occidentali. Ma la piccola bacca rossa non possiede soltanto incredibili quantità di vitamine e minerali d’importanza vitale in forma naturale. Anche la sua buccia contiene infatti molte sostanze vegetali secondarie desiderabili, oltre all’intero spettro di amminoacidi essenziali, una vera rarità tra i frutti! Il goji è dunque considerato dagli esperti il numero uno tra i superalimenti – ossia cibi stracolmi di sostanze nutritive utili alla nostra salute – perché abbina al notevole spettro di sostanze nutritive la loro quantità e composizione.

Le molte proprietà delle bacche di goji

shutterstock_300481256Il goji è l’alimento antiradicali liberi per eccellenza. Se da migliaia di anni la si consuma tradizionalmente per mantenere il corpo giovane ed elastico, oggi un numero crescente di ricerche evidenzia che la bacca di goji possiede un potenziale davvero straordinario nel ritardare il processo d’invecchiamento, grazie alla ricchezza di antiossidanti. Questi rivestono una parte fondamentale per la salute e la bellezza del corpo, giacché contrastano i radicali liberi prima che attacchino il nostro DNA e possano fare danni anche profondi. Ciò significa non solo una pelle più liscia e radiosa, ma anche e soprattutto un ottimo scudo contro le malattie degenerative legate all’ossidazione.

La bacca di goji è in grado di rivelarsi importante anche come aiuto per contrastare le lesioni nelle pareti arteriose. Attualmente per valutare se le nostre pareti arteriose sono infiammate da lesioni o anche da batteri, viene sempre più utilizzato il cosiddetto test CRP (proteina C-reattiva). In Germania sono stati eseguiti studi approfonditi per stabilire il ruolo di un determinato carotenoide chiamato beta-criptoxantina nell’abbassare questo marcatore d’infiammazione. I partecipanti all’esperimento hanno consumato per quattro settimane otto porzioni di frutta e di verdura particolarmente ricche di questo carotenoide, dimostrando una riduzione del 68,3% della proteina C-reattiva. La bacca di goji è una fonte particolarmente ricca della preziosa beta-criptoxantina. Ne contiene infatti una delle percentuali più alte tra tutti gli alimenti.

Il goji può contribuire visibilmente anche alla fluidificazione del sangue. Nel piccolo frutto rosso è stata infatti scoperta una sostanza che riduce la viscosità delle piastrine e quindi previene la formazione di trombi. Questa sostanza, presente anche nel cioccolato e nel peperone, può rallentare visibilmente la formazione di adesivo cellulare (P-selectina), mantenendo quindi fluido il sangue. Attenzione, ciò presuppone una possibile interazione con farmaci: chi assume un anticoagulante farebbe meglio a consultare il proprio medico prima di consumare regolarmente grandi quantità di bacche di goji.shutterstock_157598048

La bacca di goji è in grado di aumentare notevolmente le difese immunitarie, grazie al contenuto di polisaccaridi e di carotenoidi. Per quanto riguarda questi ultimi, di recente i ricercatori tedeschi hanno identificato un gran numero di carotenoidi in grado di stimolare l’immunità senza generare infiammazioni, elemento di particolare importanza per le persone afflitte da artrite. In aggiunta, il goji è ricco di zinco, il cui ruolo è preponderante nello sviluppo delle difese immunitarie, ulteriormente potenziate se le bacche vengono consumate con semi di girasole o di lino lasciati in ammollo per una notte.

Il goji ha inoltre un valore glicemico molto basso. Il cosiddetto indice glicemico mostra l’aumento degli zuccheri nel sangue dopo il consumo di alimenti contenenti carboidrati in confronto al glucosio (zucchero d’uva). Alcuni carboidrati rispetto ad altri vengono scomposti più rapidamente e trasportati nel sangue. Con un valore pari a 29, la bacca di goji si posiziona decisamente nel settore inferiore, nonostante possieda un tenore di zuccheri veramente elevato. La sua quota di zuccheri è tuttavia ampiamente composta da polisaccaridi che, rispetto al glucosio, fanno salire molto meno la glicemia. Questo non significa che le bacche di goji costituiscano un rimedio miracoloso per far scendere improvvisamente la bilancia. Chi vuole dimagrire, per riuscirci deve modificare le proprie abitudini di vita e alimentari. Le bacche possono però dare la loro parte di contributo procurando all’organismo una sensazione di piacevole soddisfazione con la loro ricchezza e varietà di sostanze vitali. A chi ricerca una piccola consolazione dolce, la bacca di goji fornisce uno spuntino veramente sano e gustoso dal valore glicemico basso tra un pasto e l’altro. Insomma, una vera e propria super bacca!
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Goji, la bacca dalle straordinarie virtù terapeutiche