In circostanze normali l’esperienza della morte è molto bella, perché l’anima ritorna a casa. È del tutto naturale e può dimostrarsi un’esperienza tranquilla e colma d’amore per l’anima che trapassa. Chiaramente, nel periodo che precede la morte possono verificarsi sofferenza e traumi, tuttavia quando passiamo oltre siamo circondati da pace e amore, mentre dolore e sofferenza svaniscono.

L’anima abbandona il corpo fisico e attraversa qualcosa di simile a un tunnel, perché passa dalla densa fisicità al mondo spirituale. Qui parenti e amici accolgono festosamente l’anima, giacché dopotutto si tratta di un ritorno a casa. La nostra vita sulla Terra è un viaggio lontano da casa, un viaggio di scoperta e di crescita. Veniamo sulla Terra per scoprire altri aspetti di noi stessi e per imparare ad amare attraverso le varie prove, sfide e tribolazioni che la vita quaggiù ci porta.

Una volta arrivati dall’altra parte, la nostra anima porta avanti il suo lavoro, sempre aiutata da guide e consiglieri spirituali, fino a raggiungere un punto nel quale tutti assieme decidiamo che l’anima è pronta per la successiva incarnazione. Una domanda che spesso dunque sorge quando parliamo della morte è: “Come fare per incontrare un parente morto prima di noi, se si è reincarnato?”.

In realtà, quando nasciamo inviamo solo una certa parte della nostra essenza, cioè l’anima, mentre un’altra parte rimane nel mondo ultraterreno. In questo modo, siamo in grado di incontrare i nostri cari quando muoiono e passano oltre. Ecco perché, indipendentemente dalla nostra fede, è forte la convinzione che le persone care non ci abbandonano mai, ci rimangono vicine e ci accompagnano nel nostro cammino durante il nostro tempo sulla Terra, guidandoci e amandoci incondizionatamente.

 

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