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I filtri solari: abbronzarsi proteggendo la pelle

I filtri solari: abbronzarsi proteggendo la pelle

Un po’ di sole è gradevole e molto salutare, ma troppo sole diventa il contrario. Quando siete all’aria aperta (e dovreste continuare a trascorrervi più tempo possibile) proteggetevi dalle radiazioni intense, secondo il periodo del giorno, della stagione e delle altre condizioni.

 

Che cosa sono i filtri solari e come agiscono?

Quando acquistate i solari protettivi, leggete accuratamente le etichette. L’ideale è che ci sia anche l’indicazione della funzione, per esempio filtro UV-A, filtro UV-B o entrambi (i filtri UV-C in genere non sono utili, perché questo tipo di radiazione viene trattenuto dall’atmosfera terrestre). Un prodotto con indicazioni precise è segno di serietà del produttore e merita la vostra fiducia.

Per la prima settimana di esposizione avrete bisogno di prodotti con filtro UV-B con alto fattore di protezione; per tutto il resto delle vacanze usate solari con filtro UV-A. Nella prima settimana infatti è elevato il rischio di scottature, provocate appunto solo dai raggi ultravioletti di tipo B; dopo ci proteggerà la melanina oramai presente nella nostra pelle, ma i raggi di tipo A farebbero invecchiare precocemente la pelle.

I filtri chimici assorbono i raggi solari e li trasformano, in modo simile a quanto fanno i melanociti nella nostra pelle; le sostanze anorganiche o minerali invece, come ossido di zinco, stearato di zinco, diossido di titanio, carbonato di magnesio, carbonato di calcio, caolino, bentonite e talco offrono una protezione fisica, non chimica. Esse riflettono i raggi come farebbe uno specchio, quindi li mandano lontani da noi. Pertanto sono meglio tollerate in quanto non reagiscono chimicamente con la superficie della nostra pelle.

 

Quanto sono davvero utili i filtri?
Sicuramente molto, ma comunque non al cento per cento. Vi è un crescente numero di pubblicazioni da parte di ricercatori, soprattutto statunitensi e australiani, secondo i quali i melanomi si possono formare nonostante l’uso di solari protettivi, se la pelle viene esposta ripetutamente a radiazioni solari eccessive. La conclusione: usate i solari con scrupolo e criterio, ma soprattutto esponetevi al sole nella giusta misura!

È da ricordare che gli alti fattori di protezione filtrano anche parte degli UV-A, rallentando l’invecchiamento cutaneo.

 

Il fattore di protezione
Quale fattore di protezione scegliere? Magari istintivamente scegliereste un fattore di protezione (FP) 15, perché vi consente di potervi esporre molto a lungo a luce, calore e sole. L’FP 15 garantisce certamente una più elevata protezione rispetto all’FP 6 o 10, ma non dovreste cullarvi per questo nella falsa sicurezza di potervi esporre al sole pieno per molte ore. È sufficiente che applichiate un prodotto un po’ frettolosamente e quindi non in modo omogeneo o abbondante e già l’FP si riduce a metà. Soprattutto, se la vostra crema non contiene un forte filtro UV-A, le lunghe esposizioni al sole comportano il rischio di un notevole invecchiamento prima del tempo.

Nella maggior parte dei casi conviene optare per un’applicazione abbondante (circa il doppio rispetto a un idratante) e per una regolare ripetizione. Decisamente meglio ancora è cercare l’ombra nelle ore calde della giornata.

Attenzione: se sopra un solare con FP 4 ne applicate un altro con FP 6, nella migliore delle ipotesi otterrete un FP 6, mai un 10. In realtà probabilmente avrete solo un FP 4, perché in pratica avete “diluito” l’altro solare.

 

“Protezione? Ma io voglio abbronzarmi!”

Questa è l’obiezione più frequente che (purtroppo e stranamente) ancor oggi circola. In realtà filtri solari e protettivi solari in genere non costituiscono affatto un impedimento per l’amata tintarella. Anzi, secondo il fattore di protezione trattengono una certa quantità di raggi UV-B o UV-A o persino di entrambi, ma appunto solo una parte. Anche con un fattore protettivo 15 vi abbronzate, e persino con l’uso del “total screen” una certa quantità di raggi ultravioletti riesce a penetrare fino alla pelle. Non è abbastanza per un colore caramello e non costituisce una protezione assoluta di fronte al “photoageing”, ma in ogni caso è sufficiente per poter godere per un po’ di tempo del piacevole calore del sole senza pagare con una dolorosa scottatura e per poter esibire anche una carnagione fresca.

 

Come applicare il solare?

Applicatelo sempre e solo su pelle pulita. Eventuali resti di creme “diluiscono” la protezione e/o riducono la capacità di assorbimento della pelle, che è già “satura”. Applicatelo inoltre 20-30 minuti prima di recarvi al sole. Questo è il tempo necessario perché i filtri chimici possano penetrare negli strati superficiali della pelle e sviluppare il loro effetto. Gli ossidi metallici agiscono subito, ma è sempre meglio applicarli già a casa. Chi mette i solari nella borsa da spiaggia per poi godersi con calma il rito dello spalmarsi o farsi spalmare tende a esporre la sua pelle già a un quarto d’ora di sole intenso: andare in spiaggia, raggiungere la postazione, sistemare le cose portate, cambiarsi e così via.

Spalmate, non frizionate! Durante i test di laboratorio l’FP viene calcolato spennellando o tamponando delicatamente il prodotto sulla pelle, con prudenza ma abbondantemente. Le frizioni potranno darvi la gradevole sensazione di un massaggio, ma rischiate di asportare nuovamente buona parte del protettivo appena applicato, oppure questo si distribuisce in modo poco uniforme.

Ripetete spesso l’applicazione: ogni due ore, se rimanete fermi sulla sdraio o sul lettino, più spesso se sudate o se il contatto con sedia, telo o vestiti potrebbe aver parzialmente rimosso la protezione. Inoltre, dopo ogni doccia o tuffo in piscina o nel mare, subito dopo ogni contatto con l’acqua (anche se avete usato prodotti waterproof o water resistant; che hanno comunque una durata limitata);
i raggi ultravioletti penetrano anche la superficie dell’acqua e raggiungono il vostro corpo mentre nuotate o persino mentre siete in immersione, quindi se rimanete a lungo nell’acqua applicate un solare waterproof almeno dieci minuti prima di immergervi, perchè si formi una pellicola protettiva sulla pelle. E ovviamente applicate nuovamente il solare appena usciti dall’acqua. Non lesinate!

 

Tratto da:

 

 

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