Stress, fatica, depressione, disturbi digestivi, mal di schiena, difficoltà di comunicazione (per citare solo alcuni dei problemi più diffusi nella nostra società moderna) possono essere alleviati attraverso il canto terapeutico. In questo modo si può rimediare a certe deficienze fisiche, correggere le cattive abitudini mentali, liberare le proprie potenzialità, ritrovare dinamismo e salute grazie al potere vibratorio della voce.
La voce induce stati emozionali che sono rivelatori di ciò che non ha ancora raggiunto un equilibrio dentro di noi e che si manifestano sotto forma di disarmonia, tensione, segnali d’allarme del corpo di cui non sempre teniamo conto. Con le sue inflessioni, la voce segnala le nostre gioie e i nostri momenti di debolezza, e i suoi silenzi ci parlano di ciò che non è riuscito a crescere in noi: tutti questi campi oscuri, velati, soffocati, queste collere represse, queste ferite della vita. E’ dunque necessario costruire per la voce, come per la propria vita, un edificio stabile sia per quanto concerne il corpo sia per il proprio modo di essere: “essere giusti nella voce” (“Ma Khrôou) affermavano gli Egizi che conoscevano la scienza dei suoni e degli incantesimi.
Ecco alcuni esercizi di armonizzazione e di stimolazione attraverso la voce facilmente utilizzabili quotidianamente e che non necessitano di alcuna conoscenza musicale:
FLI: Per addolcire la voce
Questo suono esplica effetti rilassanti sull’apparato fonatorio ed è raccomandato a tutte le persone che fanno un uso intensivo della loro voce: cantanti, insegnanti … FLI distende la gola e le tensioni dei muscoli della faringe e del collo.
Intonate FLI dolcemente insistendo sulla fluidità della F e la liquidità della L. Man mano che il canto procede, sentite come le vibrazioni di FLI rivestono l’apparato fonatorio di un velo distensivo. La fusione delle consonanti viene completata dall’azione della I che risuona a livello del cuore e del petto e si serve della F e della L per riempire tutta la gola e ammorbidirla. Poi massaggiate il viso, il collo e i trapezi.
MAR: Per stimolare e rigenerare
MAR ha un’azione tonica sulla circolazione sanguigna e sul sistema nervoso. La nasalizzazione della M stimola i punti riflessi della mucosa che riveste le fosse nasali. Questa è innervata dalle reti nervose orto e parasimpatiche che regolano e controllano le funzioni vitali. Se si ha cura di arrotolare la R finale, si constata che ha un effetto stimolante e rivitalizzante.
Nasalizzate la M dapprima a bocca chiusa affinché essa contribuisca a stimolare i punti riflessi della mucosa endonasale. Utilizzate il trampolino delle labbra per proiettare MAR nello spazio e arrotolate la R. Visualizzate il vostro corpo e percepite come il suono circola nelle differenti reti che lo percorrono: le vene e le arterie, i nervi, i canali energetici.
Creazione di armonici vocali:
Come forse avete già scoperto, tutti i suoni vocali che produciamo normalmente comprendono gli armonici. Se intonate suoni vocali come “AH” (grave), “UUU”, “OH”, “AH”, “AI”, “EI”, “III” uno dietro l’altro in un solo respiro, comincerete a sentire i diversi armonici che si creano naturalmente nella vostra
voce. Poiché ogni suono vocale ha il suo insieme di formanti, intonare vocalizzi creerà diversi armonici. Questo fenomeno è alla base del canto armonico.
Esercizio: Sedetevi in una posizione comoda, con le mani sulle ginocchia o in grembo. Trovate ora una nota facile da intonare, sicuri del fatto che non sia troppo bassa o troppo alta per la vostra voce. Cominciate a intonare i vocalizzi da “AH” (grave), a “UUU”, “OH”, “AH”, “AI”, “EI”, fino a “III” in un solo respiro. Meno chiaramente pronunciate i differenti suoni vocali, più saranno chiari gli armonici. Invece di intonare i vocalizzi da “AH” (grave) a “III”, trattenete consapevolmente il suono vocale in gola e proiettate fuori l’energia sonora sotto forma di armonici. È come se la vostra bocca assumesse la forma adatta a intonare il suono vocale senza però pronunciarlo. Cambiando la posizione della mandibola, della lingua e delle guance, altererete il suono in uscita.
Ora provate a intonare il suono vocale mentre cambiate la posizione della bocca, della lingua e delle guance. Molti di noi lo facevano da bambini, sperimentando e divertendosi a creare diversi suoni. Muovete la bocca, aprendola completamente e poi chiudendola, mentre intonate i vocalizzi. Per riuscire a sentire i vostri stessi armonici, specialmente all’inizio, usate una mano a mo’ di coppa intorno all’orecchio, come se steste cercando di ascoltare qualcuno che parla in una stanza affollata. Questo amplifica il padiglione auricolare e permette di sentire i suoni più chiaramente. Mettete, simultaneamente, l’altra mano davanti al viso, col palmo a pochi centimetri dalla bocca. Il suono tenderà a rimbalzare dalla mano all’orecchio, permettendovi di udire gli armonici ancora più chiaramente. È utile sapere che una fondamentale molto forte non crea armonici forti. Le due cose sembrano avere un rapporto inversamente proporzionale quando si comincia a creare armonici. Con una fondamentale molto forte, state concentrando la maggior parte dell’energia sonora fuori dalla bocca. Questo è ideale per alcuni stili di canto, ma non per la creazione di armonici. In Asia centrale lo stile di creazione degli armonici è detto “canto di gola”. Tenete l’energia sonora all’interno della bocca, originando la fondamentale in fondo alla gola. Usate poi la bocca e altre cavità risonanti, come quella
nasale, le guance e le labbra per la creazione degli armonici. Questo produrrà una serie di armonici più forti. È spesso utile all’inizio non emettere suoni più forti del vostro normale tono di voce. Migliorando la vostra capacità di creare armonici in modo consapevole potrete anche aumentare il volume dei suoni.
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