Molti, quasi tutti, credono che cercare di risparmiare costantemente i propri soldi sia una pratica poco elegante. Il concetto di “spilorcio” viene spesso fuso e confuso con quello di “risparmiatore”, come se cercare di far economia del proprio denaro sia pratica disonorevole. Il modello di essere umano che spreca il proprio denaro, dandogli poca importanza, è certamente affascinante e, considerando gli sforzi che ogni giorno facciamo per guadagnarci da vivere, anche un po’ sconsiderato.

Purtroppo questo atteggiamento deriva ancora una volta dalla volontà di imitare i modelli che ci vengono propinati dai media, dove spesso vediamo personaggi ricchi e di successo permettersi qualunque lusso perché fortunati detentori di immensi capitali. Inconsciamente, chi spreca continuamente il proprio denaro lo fa per dimostrare (a se stesso e agli altri) quanto la sua vita sia vicina ai meravigliosi modelli mediatici. Ancora una volta stiamo cercando di impressionare chi ci sta di fronte, atteggiandoci a individui superiori e vincenti, come se fingersi ricchi potesse in qualche modo attirare verso di noi l’amore degli altri.

Evitare di spendere inutilmente i propri soldi quindi è un passo fondamentale da compiere nella strada verso la volontà di uscire dagli schemi che ci vengono imposti e riprendere il controllo della propria vita.

 

Regola fondamentale: mi serve veramente?

Esiste un’unica domanda che bisogna porsi di fronte alla voglia di acquistare qualcosa: “Mi serve veramente?”. Di fronte a una vetrina o quando stiamo per comprare online, prima di compiere l’ultimo passo e spendere i nostri soldi chiediamoci sempre se quello che stiamo per acquistare è di reale utilità, se lo desideriamo per soddisfare un capriccio o (peggio ancora) semplicemente perché lo hanno tutti e va di moda. Con questo semplice quesito scopriremo ben presto che la stragrande maggioranza delle cose che desideriamo non ci serve realmente ed eviteremo di spendere inutilmente il nostro denaro, risparmiando cifre sempre più importanti.

 

Smettere di mentire a se stessi

Uno degli ostacoli più grandi all’applicazione della domanda “Mi serve veramente?” è la grande capacità, che ognuno di noi possiede, di trovare scuse. Di fronte al desiderio impellente di comprare qualcosa, diventiamo improvvisamente eccellenti mentitori, scovando ogni buona motivazione per autoconvincerci che quell’acquisto è invece indispensabile. La voglia di comprare è così forte che arriviamo addirittura a mentire a noi stessi, come se fossimo noi i venditori e cercassimo di ingannarci, di convincerci della reale utilità di ciò che vogliamo acquistare.

 

Immaginarsi dopo l’acquisto

Una tecnica particolarmente efficace per smascherare l’inutilità di un bene di consumo è quella di immaginare noi stessi nei giorni successivi l’acquisto, figurandoci alle prese con ciò che abbiamo appena comprato. Se riusciamo a essere così sensibili da immaginare i sentimenti che proveremmo nell’usufruire dell’oggetto dei nostri desideri, ci renderemo conto che il più delle volte l’idea che abbiamo di un determinato oggetto è molto lontana dalla sua reale funzionalità e il sentimento di appagamento che ricerchiamo nel comperarlo è limitato al solo atto d’acquisto e non perdura una volta che lo possediamo.

 

Rimandare l’acquisto di ventiquattro ore

La pubblicità cerca di far leva sui nostri bisogni primari, come il sesso, la fame o le paure, perché sono i desideri sui quali abbiamo meno autocontrollo. È scopo preciso delle strategie comunicative adottate negli spot trasformare tali impulsi in formati socialmente accettabili. Si sviluppa così il cosiddetto “acquisto impulsivo”, cioè comperare qualcosa perché ci è stato spacciato come bisogno, anche se, in realtà, è completamente inutile. Per evitare che i nostri processi mentali primari ci spingano a comperare senza controllo, dobbiamo dare la possibilità a quelli secondari di attivarsi e reprimerli. In questo senso risulta particolarmente efficace attendere almeno ventiquattro ore prima di concludere l’acquisto, in modo da permettere al lato razionale della nostra mente di ragionare sull’effettiva utilità di quello che stiamo comperando.

 

Annullare l’iscrizione a cataloghi, pubblicità e annunci

La pubblicità, lo sappiamo bene, ha un unico scopo: quello di spingerci a comperare. Non è umanamente possibile affrontare e battere l’efficacia dei messaggi pubblicitari; per questo motivo non resta altra soluzione che eliminare il problema alla radice, cioè evitare che la pubblicità ci raggiunga. Scacciare la televisione dalle nostre case è certamente il primo passo, ma può risultare particolarmente efficace anche evitare che il consumismo ci raggiunga tramite i classici volantini che ci intasano la cassetta della posta, per esempio affiggendo sulla cassetta postale di casa il classico cartello “no pubblicità”, come segnale della nostra volontà di ignorare quella tipologia di corrispondenza postale.

 

Prendere in prestito per risparmiare

Se proprio non possiamo rinunciare a un particolare oggetto, per evitare di spendere inutilmente il nostro denaro possiamo pensare di prendere l’oggetto in prestito da qualcuno che non lo utilizza. Il prestito, oltre a essere un’ottima forma di risparmio, consente anche di capire se quel particolare oggetto fa veramente al caso nostro, perché, come spesso accade, compriamo senza troppo badare alla reale utilità delle cose.

 

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