La psicologia moderna accetta i sogni come manifestazioni dell’inconscio, inconscio che Carl Gustav Jung definiva la grande guida del conscio. I sogni sono vere attività psichiche, canali di comunicazione gestiti dall’inconscio, che parla attraverso un linguaggio fatto di simboli e rappresentazioni. Sognare è un’attività indispensabile: la vita onirica riveste un ruolo della massima importanza per la conoscenza profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda.
Durante il sonno il nostro vissuto viene rielaborato nell’inconscio, le memorie, anche le più antiche, possono trovare un varco per affiorare fino alla parte cosciente, le esperienze possono essere rivissute, comprese, rielaborate e, talvolta, anche cambiate. La libera e soggettiva interpretazione del vissuto onirico personale, quindi, è l’elemento fondamentale per entrare in contatto con il proprio sé.
La comunicazione tra inconscio e conscio, tra corpi superiori e inferiori, tuttavia si avvale spesso di un linguaggio simbolico non sempre semplice da decifrare… Sicuramente esiste un linguaggio simbolico collettivo, ma non per questo bisogna trascurare quello personale, che rappresenta la proiezione individuale, frutto delle esperienze dirette e del proprio vissuto. Per circoscrivere il significato soggettivo degli elementi onirici occorre interrogarsi: che cosa rappresenta per me questo elemento (oggetto, persona, animale)? Quali reazioni emotive mi ha suscitato nel sogno? E quali sentimenti mi provoca da sveglio?
Per quanto riguarda invece la simbologia collettiva, molti sono i simboli che appartengono a quello che Jung definiva l’inconscio collettivo. Gli esseri umani sono tutti collegati tra loro e ciascuno può attingere al complesso di conoscenza dell’umanità. Se per la parte conscia dell’uomo questa possibilità risulta razionalmente poco accettabile, l’inconscio, di certo, non si pone tali limiti! Così avviene che, nel materiale onirico, si possano reperire conoscenze, informazioni, corrispondenze e simbologie delle quali non sospettavamo neppur lontanamente l’esistenza.
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