Si può dire che la pizza, anche se con altro nome (“laganum”, “picea”, “ piza”), risalga ai primordi della civiltà. Deriva infatti dall’antichissima schiacciata di pasta di pane, cotta fra pietre roventi, che veniva usata come accompagnamento di altri cibi.
Ma la pizza come la mangiamo oggi, dov’è nata? Naturalmente in Italia e precisamente a Napoli. La verità è che non esiste un “inventore” della pizza, perché la pizza nasce da esperienze trasmesse di porta in porta, di vicolo in vicolo. Fu preceduta dalla schiacciata, che veniva condita in vario modo, ma senza il pomodoro. Questo apparve sulla pizza verso il 1830, insieme all’olio d’oliva e al sale. Ben presto a questo condimento semplicissimo si aggiunsero altri ingredienti, dando origine a una lunga serie di pizze dai sapori più diversi.
Fra tutte, però, la più famosa rimane sempre la “pizza Margherita”, che fu “inventata” da Don Raffaele Esposito, titolare della pizzeria napoletana “Pietro il pizzaiuolo”, il quale la dedicò alla regina Margherita, che ogni anno passava qualche mese nella reggia di Capodimonte. Don Esposito preparò per l’illustre ospite due pizze classiche e una “inedita” che aveva un ingrediente nuovo: la mozzarella, unita al solito pomodoro e aromatizzata dal basilico. Il successo di questa pizza non si fermò al lusinghiero apprezzamento manifestato subito dalla sovrana, ma perdura tuttora, ovunque nel mondo, per la delicatezza e la squisita leggerezza che la distinguono.
Sia quel che sia e a prescindere dalla guarnizione scelta, per essere veramente buona la pizza deve avere certe caratteristiche. La pasta prima di tutto deve essere lavorata con cura e non deve superare lo spessore di mezzo centimetro. E per la cottura? Il tradizionale forno a legna è sempre il migliore ma, poiché non tutti possono averne uno a disposizione, basterà tenere la temperatura dei comuni forni sui 250°C.
Pasta per pizza (ricetta base)
Per 4 persone
- 500 g di farina
- 25 g di lievito di birra
- una presa di sale
- 2 dita di bicchiere d’olio d’oliva
- 2 bicchieri d’acqua tiepida
Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida, versandolo poi sulla farina posta su una spianatoia. Aggiungere la presa di sale, l’olio e pian piano l’acqua rimanente. Lavorare bene fino a ottenere un impasto molto morbido, liscio ed elastico. Formare una palla, riporla in una terrina infarinata, coprire con un telo e far lievitare in luogo caldo per circa tre ore.
Pizzette con olive e capperi
Per 4 persone
- 500 g circa di pasta per pizza (v. sopra)
- 300 g di polpa di pomodoro
- 150 g di mozzarella
- 100 g di olive
- 2 cucchiai di capperi
- 50 g di cetriolini sott’aceto
- un buon pizzico di origano
- olio
Dopo la lievitazione, lavorare ancora la pasta per qualche minuto, quindi dividerla in otto pezzi. Formare delle palline e allargarle con le dita in modo da ottenere dei dischetti. Mettere le pizzette sulla placca del forno unta d’olio e, lasciando un piccolo margine tutt’intorno, condirle con la polpa di pomodoro a filetti, la mozzarella a dadini, le olive a pezzetti, i capperi e i cetriolini a fettine. Spolverizzare di origano, condire con olio e cuocere le pizzette in forno ben caldo per 15-20 minuti.
Tratto da: