Tutte le sofferenze e i drammi della vita sono la conseguenza di ciò che avete imparato. Tutto ciò che imparate è vivo, l’immagine che avete di voi stessi è viva e vive nella vostra mente. Questa immagine non è voi, ma utilizza tutto ciò che percepisce per giustificare la propria esistenza. Non è voi, ma vi sta mangiando vivi e sta distruggendo la vostra felicità.
Al momento della nascita, la vostra mente era totalmente innocente, non avevate nessun tipo di concetto. A uno, due o tre anni non vedete voi stessi. L’unico modo per vedervi è guardare la vostra immagine in uno specchio e lo specchio sono gli esseri umani che vi circondano, che vi dicono ciò che loro credono che voi siate.
Quello che vostra madre vi dice che siete non corrisponde esattamente a quello che vi dice vostro padre, i vostri fratelli, la televisione, la chiesa o la società. Ogni adulto nella vostra vita proietta su di voi una diversa immagine di voi, e nessuna di queste immagini è quella vera. Così, ciò che credete di essere è un’immagine distorta di voi stessi che vi arriva dagli altri, da specchi che deformano sempre l’immagine. E voi, dato che non potete vedervi, credete a quello che vi dicono e vi dichiarate d’accordo con loro. Appena stabilito questo accordo, l’immagine viene programmata nella vostra memoria e credete che quell’immagine sia ciò che siete.
Recepite tutte le immagini distorte che gli altri creano per voi e a un certo punto le mettete insieme e cercate di ricavarne un senso. Create un’altra immagine di voi, un’immagine globale, e la proiettate a vostra volta sul mondo esterno, poi la praticate fino a padroneggiarla perfettamente.
I Toltechi lo chiamano il sogno della prima attenzione, perché è la prima volta in cui usate l’attenzione per creare tutta una realtà. Poiché tutta la vostra attenzione viene agganciata dall’esterno, proiettate tutto un mondo esterno. Iniziate a cercare voi stessi all’esterno perché non credete più a voi stessi. Cercate quello che pensate di non avere: giustizia, bellezza, felicità e amore, quando invece è già tutto dentro di voi.
In voi tuttavia continua a esserci qualcosa che reclama la libertà e che vi dice: “Io non sono davvero questo, io non voglio davvero questo”. L’intera visione della vostra realtà si basa su ciò che credete di essere, ma ciò che credete di essere è soltanto un concetto. È conoscenza, ma conoscenza non significa verità. La conoscenza è solo ciò che sapete.
Qui trovate un esercizio per padroneggiare la consapevolezza e iniziare a smantellare “l’addomesticamento”
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