Qualcuno immagina che l’aglio sia un “rimedio della nonna” senza una vera efficacia; altri, al contrario, gli attribuiscono un numero incredibile di virtù. Sono stati condotti centinaia di studi sulle sue proprietà nel corso di questi ultimi trent’anni… con conclusioni spesso contraddittorie. Fin da tempi remoti si attribuisce all’aglio un numero impressionante di virtù. Evidentemente, questo inventario non può essere del tutto sconclusionato. Alcune azioni sono state dimostrate, altre sono tuttora oggetto di ricerca.

Un antibatterico accertato

Nel 1944 due ricercatori americani isolano il fattore responsabile dell’attività antibatterica dell’aglio, l’allicina. Essa possiede circa l’uno per cento delle capacità antibiotiche della penicillina ma, a differenza di questa, è efficace contro i batteri Gram-negativi (tra cui la salmonella e l’Escherichia coli), e addirittura contro i ceppi responsabili della peste, del colera e della meningite.
Ancor più stupefacente, secondo recenti esperimenti, è il fatto che l’allicina sarebbe in grado di combattere i ceppi di stafilococchi aurei resistenti alle ultime generazioni di antibiotici che si sviluppano negli ospedali (ceppi responsabili delle patologie definite nosocomiali).

L’attività antivirale

In laboratorio è stato osservato che diversi composti contenuti nell’aglio, in particolare l’allicina e l’ajoene, sono attivi contro alcuni virus.
Un disturbo da virus contro il quale l’aglio viene tradizionalmente ritenuto efficace (in applicazione locale) sono le verruche. Purtroppo il virus responsabile, il papillomavirus, possiede più di 200 genotipi noti. Sappiamo anche che, come nella maggior parte delle patologie dermatologiche, la comparsa e la scomparsa delle verruche sono legate al sistema nervoso. È difficile, pertanto, capire se un trattamento funziona o no, e perché.
Infine, anche il virus Helicobacter pylori, che provoca gastriti croniche e ulcere, e aumenta i rischi di cancro allo stomaco, risulta reattivo a diversi componenti dell’aglio.

aglio2Contro le micosi e i parassiti

Oltre a batteri e virus, l’aglio permette di combattere altri ospiti indesiderabili del nostro corpo, responsabili di piccoli problemi quotidiani. Applicato sull’epidermide, l’aglio può trattare anche certe micosi.
Fin da tempi remoti, inoltre, viene utilizzato per liberarsi dai parassiti intestinali. È un classico della medicina cinese, ed è stato impiegato anche in Africa per curare le persone affette da dissenteria o vermi intestinali. Alcuni esperimenti, sia in vitro che su malati, hanno dimostrato che l’aglio è in grado di inibire la proliferazione di molti parassiti, tra cui la Giardia intestinalis, il Plasmodium responsabile della malaria), la Leishmania e la Loa loa.

È buono per la circolazione?

Diversi studi della fine del XX secolo hanno dimostrato che molti composti solforati dell’aglio inibivano la proliferazione cellulare all’origine dell’aterosclerosi. L’allicina e altri due componenti dell’aglio vantano anche un effetto anticoagulante e antitrombotico superiore a quello dell’aspirina, che fluidifica il sangue.

L’azione anticancerogena

La prevenzione chimica del cancro grazie all’aglio è stata oggetto di più di una ventina di pubblicazioni scientifiche nel corso dell’ultimo decennio, e tutti gli studi condotti in vitro giungono più o meno a questa stessa conclusione. Ancora una volta, però, i risultati dei test sugli esseri umani non sono altrettanto probanti. Nessuno, pertanto, può affermare che consumare aglio guarisca il cancro o ne impedisca la comparsa. In compenso, vi sono ragionevoli probabilità che esso diminuisca il rischio di contrarlo.

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