Un’amicizia tossica ci fa soffrire, ci turba, ci impedisce di esprimere noi stessi.  In un momento o l’altro della nostra esistenza ci ritroviamo tutti in una situazione d’amicizia invivibile, in maniera diversa e per un motivo o per l’altro. Ma cosa induce un’amicizia che procedeva bene a diventare di punto in bianco tossica? La prima constatazione da fare è che a essere tossica è in genere la dinamica, la relazione, non la natura della persona che la vive.

 

Amicizia tossica, come e perché

Spesso succede che un’amicizia diventi sofferente a causa di un cambiamento di situazione, che può essere determinato dalle trasformazioni naturali della vita (crescita, invecchiamento…); dalle reazioni di ognuno davanti al rifiuto, al lutto, alla perdita del lavoro; dall’allontanamento geografico.

Possiamo inoltre renderci conto che l’amicizia provata verso qualcuno poco a poco può fossilizzarsi, perché non c’è più niente di nuovo, di stimolante. La comunicazione diventa abitudinaria, non si rinnova.

 


L’amicizia non funziona proprio più?

I rapporti d’amicizia sono come tutti gli altri rapporti umani, nel senso che non sempre puntano al bello stabile. Abbiamo infatti i nostri stati d’animo, le nostre passioni, i nostri difetti e le nostre qualità. Ognuno di noi ha i suoi gusti, le sue avversioni. Sono tutti questi elementi a rendere speciale un’amicizia.

Se un rapporto d’amicizia non ci fa sentire bene, prima di chiuderlo è preferibile avviare una riflessione, così da capire in cosa siamo impegnati e se il nostro disagio nasce proprio da lì. Questo ovviamente significa anche diventare consapevoli dei nostri problemi personali, della nostra situazione e dei messaggi fisici e somatici che inviamo a noi stessi. Con l’aiuto di tutti questi punti di riferimento, possiamo già farci un’idea di ciò che provoca il nostro disagio.

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