L’argento colloidale, come dimostrano numerosi studi scientifici, svolge un’azione antibatterica che rappresenta una vera e propria alternativa naturale agli antibiotici, divenuti oggi impotenti contro certi ceppi batterici multiresistenti. Fin dall’antichità l’argento è noto per le sue proprietà antinfettive: nel IV secolo a.C. il macedone Alessandro Magno, partito alla conquista del mondo, porta con il suo esercito una quantità di piastre d’argento, destinate a stimolare la cicatrizzazione delle ferite inferte ai soldati, evitando alle ferite di guerra di infettarsi.
La modalità d’azione dell’argento colloidale è la distruzione della parete batterica, e la portata di questa azione antibatterica è stata sperimentalmente dimostrata da numerosi studi clinici: il dottor Henry Crooks, grande specialista americano d’argento colloidale, scrive: “L’argento colloidale è un forte germicida, alquanto innocuo per gli esseri umani e assolutamente atossico. Non conosco nessun microbo che non venga ucciso nel giro di sei minuti negli esperimenti di laboratorio. L’argento colloidale è efficace contro circa 650 patologie diverse”. Nella sua forma colloidale l’argento raggiunge l’apice dell’efficacia a una concentrazione di 20 ppm. Le microparticelle d’argento colloidale, oltrepassano senza problemi le membrane che avvolgono le cellule batteriche e ne neutralizzano la tossicità, inibendone in pochi minuti la capacità di nuocere.
Argento colloidale, antibiotici e resistenza batterica
Tutti i tipi di batteri hanno sviluppato delle multiresistenze e si scoprono regolarmente dei ceppi che resistono a tutti gli antibiotici conosciuti. È importante ripetere che gli antibiotici sono uno dei grandi progressi della medicina moderna. Hanno permesso di salvare numerose vite là dove le medicine tradizionali non sapevano cosa fare. Sono e saranno sempre indispensabili per curare certe infezioni. Poco a poco, però, il miracolo degli antibiotici si è trasformato in una pericolosa situazione di stallo. Gli antibiotici non sono una panacea e non devono essere considerati tali.
Sta prendendo forma una presa di coscienza globale della situazione, e anche noi possiamo contribuire a questa evoluzione positiva. Cambiando comportamento, ma anche facendo appello se possibile a soluzioni diverse dall’antibiotico “a tutti i costi”. In prima fila tra queste soluzioni: l’argento colloidale.
Un esempio di cura con l’argento colloidale: la congiuntivite
L’igiene degli occhi in generale e il trattamento della congiuntivite in particolare sono classiche indicazioni dell’argento colloidale. Studi clinici lo attestano in maniera incontestabile. La congiuntiva è la mucosa che avvolge la parte interna delle palpebre e la superficie anteriore del bulbo oculare. L’infiammazione della congiuntiva produce alcuni fastidi: arrossamento delle palpebre, irritazione, lacrimazione, palpebre pesanti, gonfie, difficoltà ad aprire gli occhi in piena luce e secrezione purulenta.
Le cause della congiuntivite sono numerose: irritazioni chimiche (vapori caustici, fumo, soprattutto di sigaretta, inquinamento); irritazioni meccaniche e traumatiche (polvere nell’occhio, corpo estraneo); infezione microbica (stafilococco, pneumococco, gonococco); allergia (pollini, ecc). Attenzione: la congiuntivite è molto contagiosa!
In caso di congiuntivite, vi consigliamo le seguenti cure:
- applicazione sugli occhi di compresse imbevute di acqua di fiordaliso o infuso (raffreddato) di fiori di camomilla;
- applicazione, due volte al giorno (mattino e sera), di una goccia di soluzione d’argento colloidale a 20 ppm per ciascun occhio.
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