Dove abitano le entità che creiamo? È bene spiegare meglio il concetto di entità che si possono creare, perché molti dei miei lettori stanno facendo confusione. C’è infatti chi ha paura di crearle perché teme che possano agire di propria iniziativa facendo danni o creando problemi. C’è chi non le crea perché alla nostra morte non si sa dove finiscono, c’è chi mi chiede dove abitano e addirittura se stanno bene oppure no. Qualcun altro teme che possano vampirizzarci. Chiariamo meglio quindi il concetto: le entità, create con gli incanti E1 ed E2 che ho suggerito ne Il libro delle parole magiche, sono semplicemente delle diramazioni di noi stessi incaricate di svolgere un dato compito. Mentre noi a livello conscio agiamo nella nostra vita di tutti i giorni, le entità così create agiscono nell’inconscio e, se incaricate di un certo lavoro, portano avanti il loro compito senza neppure che ce ne accorgiamo. È come un dialogo con se stessi. Avete mai provato ad andare a dormire chiedendo al vostro inconscio di svegliarvi a una certa ora? Beh, voi vi addormenterete, ma una parte di voi resterà sveglia e, in qualche modo, vi avvertirà quando quell’ora programmata scocca.
Quando si esprime un desiderio, chiedendo (ordinando) all’entità di aiutarci, si porta l’attenzione del nostro inconscio su tutto ciò che può farci realizzare il sogno. Come per l’ora prestabilita, anche in questo caso verremo avvertiti della presenza anche solo di una possibilità di riuscita attraverso una certa strada. Saremo noi con la nostra parte conscia a decidere se seguire o meno quell’indicazione e se saremo in grado di vederla e di percorrerne la strada indicata. Non che questi messaggi dell’inconscio siano sempre chiarissimi, ma abituandosi a percepirli diventeranno sempre più evidenti.
Stando così le cose, è chiaro che le entità così create non potranno mai agire per conto loro, né creare chissà quale problema. Inoltre alla nostra morte seguiranno il percorso tracciato per i nostri pensieri. La loro abitazione, infine, è profondamente dentro di noi.
Ecco i due incantesimi per creare un’entità tratti da Il libro delle parole magiche:
E1. Per creare un’entità che possa dare aiuto in ogni circostanza
Dopo aver scelto un nome per l’entità, pronunciarlo ad alta voce seguito da
Auditorem hentitatem koncipio
Questa formula permette la creazione di entità elementari, che sono entità incorporee in grado di aiutare nel momento del bisogno. L’entità così creata potrà aiutare in tutte le situazioni difficili che si incontrano nella vita. Un’unica avvertenza da seguire è che, ogni volta che c’è bisogno di aiuto, occorre pronunciare il nome dell’entità, chiedendo ciò che occorre. Infatti questi esseri elementari non agiscono mai di propria iniziativa. La creazione è immediata, quindi è possibile chiedere da subito ciò che ci serve.
E2. Per creare un’entità che dia aiuto in un settore particolare della vita
Dopo aver scelto un nome per l’entità, pronunciarlo ad alta voce seguito da
Auditorem hentitatem koncipio
Seguito dal nome del settore (amore, salute, affari, ecc.) in cui serve l’aiuto.
Anche questo sortilegio ci permetterà la creazione di tutte le entità elementari volute; in questo caso, però, ciascuna con il proprio settore d’attività (amore, lavoro, situazione economica, ecc.). A richiesta, aiuteranno dove e quando ce ne sarà bisogno. Anche questo sortilegio è di immediata esecuzione. L’unica differenza rispetto al precedente incantesimo, peraltro identico nella formula, è data dall’aggiunta finale della “specializzazione” data alla singola entità.
Letture consigliate: Il libro delle parole magiche, Parole magiche 2, Parole magiche 3, Il libro delle bacchette magiche, Le carte delle parole magiche