Possiamo guarire solo con il potere della mente e delle intenzioni? Basta avere fede per guarire? Queste domande sono meno retoriche di quanto si pensi. Ogni tanto del resto fanno notizia guarigioni definite “miracolose” di persone che la scienza medica aveva classificato come “incurabili”. Eppure, ce l’hanno fatta? C’è una spiegazione dietro a queste guarigioni?

potere della fedePossiamo innanzitutto dire che attraverso il potere della fede, della fiducia, delle emozioni e dei pensieri positivi, si mette in moto un processo biochimico in grado di portare verso una possibile guarigione: è quella che nel gergo medico viene definita sequenza psico-neuro-endocrino-immunologica. La psiche invia segnali molecolari al sistema nervoso il quale, a sua volta, influenza a cascata il sistema endocrino e il sistema immunitario.

A tutt’oggi la scienza ha dimostrato, fuori di ogni dubbio, la grande importanza della partecipazione psichica a ogni atto di guarigione. Tuttavia, questa apertura della scienza non viene veramente valorizzata.

Molto noto e ormai comprovato è il famoso effetto placebo. Possiamo definire effetto placebo una risposta biochimica e fisiologica iniziata a livello della corteccia cerebrale che libera diverse molecole e può mettere in moto i sistemi nervoso, endocrino e immunologico. Il cervello, sotto l’effetto di un’emozione, rilascia sostanze nella circolazione sanguigna come endorfine, dopamina e diversi altri neurotrasmettitori. Attraverso questi neurotrasmettitori liberati dal cervello e dall’intestino, quindi, i nostri neuroni possiedono l’abilità di dare o aggiungere a ogni terapia i loro propri medicamenti naturali.

L’effetto nocebo si produce esattamente al contrario dell’effetto placebo, nel senso che può nuocere alla guarigione quando si espongono gli svantaggi di un trattamento oppure si formulano pronostici sfavorevoli. Lasciar intendere a qualcuno che può incorrere negli effetti negativi di un farmaco, oppure annunciargli che ha i giorni contati rischia di aggravare la situazmedico e pazienteione e frenare la guarigione. La parola di qualsiasi terapeuta non è mai senza conseguenze, e l’effetto nocebo è spesso il risultato di parole pronunciate senza adeguata riflessione.

Gli esseri umani sono dotati di un incredibile potere di autoguarigione, che a volte sfida la scienza. Le nostre convinzioni, le aspettative, i sentimenti, la personalità del terapeuta, la nostra relazione con quest’ultimo e la sua intenzione sono altrettanti fattori che potranno portare alla guarigione oppure ostacolarla. Prendersi il tempo di ascoltare, di enunciare il problema con empatia e di spiegare i sintomi e i farmaci consigliati costituisce da parte del medico la prima terapia efficace. Questa pratica relazionale suscita reciproca fiducia in vista di una tempestiva risoluzione del problema.