La medicina alternativa può “dire la sua” nel trattamento dell’attacco di panico. Non pensiate che l’approccio complementare sia costituito da armi spuntate e prive di efficacia. Si tratta, naturalmente, di utilizzare medicine e rimedi “diversi”, per loro natura, da quelli farmacologici.
Spesso capita di associare gli uni agli altri.
Chi ha studiato per anni psichiatria e ha apprezzato gli effetti a volte insostituibili dei farmaci non può non ammettere quanto di buono ci sia nelle piante medicinali. Non si nega l’effetto dei farmaci, né la loro reale e insostituibile validità, in alcuni casi necessaria per portare alla guarigione. Si sottolinea piuttosto, in questo caso, la multidisciplinarietà della scienza medica nell’affrontare un singolo caso. Ad ogni caso il rimedio migliore: potrebbe essere questo un valido motto.
Un tempo erano gli alchimisti a cercare di trovare ed estrarre nel modo giusto il principio attivo dalla pianta, intagliando cortecce, raccogliendo fiori e gemme (solo in determinati periodi dell’anno), studiando radici e foglie e quant’altro trovavano, selezionandole, distillandole e preparandole con cura per la somministrazione mediante alambicchi, provette e quanto di meglio la scienza medica poteva offrire fra gli strumenti del tempo…
È così che, passo dopo passo, oggi siamo arrivati a conoscere “tutto” delle piante, a quanti gradi alcoolici si estrae il principio attivo di quella pianta, per quanti giorni si debba macerare la sostanza nel buio di una cantina con un certo grado di umidità (Farmacopea Ufficiale), a cosa serva quella pianta e quali ne siano gli effetti collaterali.
Ecco alcune delle principali piante ad azione ansiolitica:
- VALERIANA (Valeriana officinalis)
È una pianta perenne che cresce nei luoghi umidi, nei boschi e nei prati montani.
Contiene un olio essenziale (costituito da acido valerianico, valerianato di bornile, aldeide valerianica), resine e tannini. La Valeriana è una delle piante salutari più note alla medicina popolare e ufficiale: molte moderne ricerche scientifiche hanno riconosciuto alla radice proprietà sedative in caso di disturbi nervosi, isterismo, stati d’ansia, palpitazioni cardiache e insonnia.
Prendere una tazzina di infuso al bisogno.
- MELISSA (Melissa officinalis)
È una pianta erbacea perenne che si trova in luoghi freschi e ombrosi in tutta Italia, dalla zona mediterranea a quella montana.
Contiene un olio essenziale (costituito da citral, citronellal, linalolo e geraniolo), resine e sostanze amare. Ha proprietà antispasmodiche, ansiolitiche e antinevralgiche. Viene definita “il fiore della serenità”.
Si utilizza in infuso (0,5 g in 100 ml d’acqua).
- ARANCIO AMARO (Citrus aurantium)
È una pianta legnosa alta fino a cinque metri che cresce nelle regioni meridionali dell’Italia.
I suoi principi attivi sono costituiti da un olio essenziale, esperidina e limonina.
È utilizzata per le sue proprietà leggermente sedative e antispasmodiche. Risulta utile nell’insonnia dei bambini e nelle somatizzazioni d’ansia.
Può essere assunta in infuso (2 g in 100 ml d’acqua) o in tintura (20 g in 100 ml d’alcool a 70°).
- BIANCOSPINO (Craetagus monogyna)
È una pianta diffusa in tutta Italia, dalle dimensioni di un arbusto fino a quelle di un albero.
I suoi principi attivi sono contenuti nei fiori e nelle foglie (crategina, acido clorogenico, sapogenine e flavonoidi). Regola il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa, avendo la particolarità di ridurre la pressione se questa è alta e di aumentarla nei casi d’ipotensione. Esercita una buona azione sedativa sugli ipertesi. Nell’antichità, presso i Romani e i popoli cristiani, era considerata la panacea di tutti i mali.
Si adopera in infuso (1 g in 100 ml d’acqua) e in tintura (20 g in 100 ml di alcool a 60°).
- TIGLIO (Tilia tomentosa)
È un albero alto fino a venticinque metri che cresce spontaneo nella zona submontana e montana delle Alpi.
Contiene diversi principi attivi, dalle mucillagini ai tannini e un olio essenziale contenente farnesolo e il glucoside tiliacina.
È noto per le proprietà sedative, ipotensive, antispastiche e lenitive. Viene utilizzato frequentemente per conciliare il sonno.
Si adopera l’infuso (2 g in 100 ml d’acqua – due o tre tazze al giorno) o tintura (20 g in 100 ml d’alcool).