Ogni famiglia tramanda tradizioni. Alcune di esse promuovono il successo, incoraggiano l’amore, sono utili e si prendono cura di coloro che le accettano, altre non portano nulla di buono. Per di più, molti impliciti codici vengono trasmessi a livello subconscio. Per esempio:
Credenze di famiglia riguardanti le finanze
- Per essere considerato persona di successo devo avere parecchio denaro.
- Per guadagnare devo lavorare sodo, altrimenti non merito di possedere denaro.
- Devo tenermi stretti tutti i miei soldi o li perderò.
- In questo universo non c’è abbastanza. Devo lottare per conquistare la mia parte.
- Non merito di ottenere ciò che desidero.
Credenze di famiglia riguardanti la salute e il benessere fisico
- Per essere all’altezza devo essere magro.
- Per essere apprezzato devo essere giovane.
- Per essere all’altezza devo essere attraente.
Credenze di famiglia riguardanti l’istruzione e/o la carriera
- Per essere apprezzato devo frequentare una buona scuola e conseguire la laurea.
- La mia istruzione o il mio status professionale contano e dimostrano che sono meglio di altri.
- Se mi occupo degli altri sono migliore.
- Non posso fidarmi dell’aiuto di nessuno.
- Nel mondo verrò sempre sfruttato.
Credenze di famiglia riguardanti i rapporti
- Le donne contano meno degli uomini (oppure: gli uomini contano meno delle donne).
- Degli uomini non ci si può fidare (oppure: delle donne non ci si può fidare).
- Le persone di una certa razza sono superiori.
- I bisogni degli altri sono più importanti dei miei.
- I rapporti feriscono, sto meglio da solo.
- L’amore fa male (credenza comune nelle famiglie con una storia di abusi).
È tassativo portare alla luce qualsiasi insegnamento in grado di distruggere il senso di dignità. Tenete presente che qualunque informazione, insegnamento, tradizione, valore o proiezione vi porti a detestare o a odiare voi stessi è un’illusione.
Per farlo, è utile ascoltare i propri pensieri, meditare in silenzio sulle discussioni di famiglia e prestare la massima attenzione alle nostre conversazioni con i parenti. Cercate di notare quali comportamenti vengono apprezzati o giudicati e osservate quali sono le priorità generali. Per esempio, se la vostra famiglia attribuisce importanza all’istruzione, forse vi renderete conto che il vostro valore dipende da quanto avete studiato. Se è importante la ricchezza, magari la vostra autostima dipende dal reddito.
Diceva Jung: “Ciò che non riaffiora alla coscienza, torna sotto forma di destino”. È dunque possibile porre fine alle ripetizioni negative portando alla coscienza gli eventi che hanno messo in moto il processo. Qualunque situazione vissuta nella sofferenza, passata e presente, va pertanto comunicata attraverso la parola. Restituendo le esperienze e spiegandole, la parola permette di opporsi alla ripetizione dei copioni di vita.
Per approfondire:
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