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Incantati, sì, incantati davanti alle meravigliose statue che ornano i templi dell’India; così innumerevoli turisti in vacanza restano a bocca aperta a rimirare le innumerevoli figure che sembrano danzare, morbide anche se di pietra, con le loro mani aperte in posizioni peculiari. Pochi immaginano che, nelle fotografie che svilupperanno una volta tornati a casa e mostreranno agli amici decantando la bellezza dell’India e della sua arte, c’è chiaramente indicata chiaramente una via per la liberazione spirituale…
Sarà capitato a molti di osservare una statua o un dipinto indiano che rappresenta una figura umana. La posizione del corpo, lo sguardo, il colore e la forma dell’abito, tutto fa parte di un ben preciso messaggio rivolto all’osservatore. Se osservate le mani (possono essere due o più, a seconda del personaggio o della divinità rappresentata) noterete che hanno delle posizioni ben precise che si ripresentano con lo stesso “linguaggio” in templi anche lontanissimi tra loro. Queste posizioni seguono una ritualità e una simbologia che hanno la finalità di produrre un effetto non solo su chi guarda, ma anche su chi eventualmente le esegue. In effetti, nelle mani ci sono numerose terminazioni nervose che corrispondono ad alcuni meridiani. Proprio sulla punta delle dita terminano i meridiani principali e quindi si può ipotizzare un effetto psicocorporeo dato proprio da determinate pressioni delle dita. Queste posizioni delle mani si chiamano Mudra e fanno parte di un’antichissima tradizione che, ai giorni nostri, si conosce ancora solo in parte.
È un linguaggio nato in tempi remoti, fatto non di suoni ma di posizioni che, di generazione in generazione, vengono tramandate ai posteri tramite un’arte che, indifferente al trascorrere dei secoli e ai cambiamenti sociali, ha scelto di continuare senza deviazioni sul cammino indicato da scritture antichissime quali l’Abhinaya Darpana o il Natya Shastra. Il termine sanscrito Mudra significa “sigillo” in quanto è un vero e proprio sigillo energetico. E’ presente nella tradizione esoterica indiana sia dello yoga che nel buddismo. Nella tradizione tantrica l’origine del termine viene indicata in un termine, Mud, che sta ad indicare la beatitudine. Come ci sono mantra che purificano, energizzano, guariscono, proteggono, allo stesso modo ci sono mudra che hanno questi particolari effetti.