Esiste ogni tipo di motivo e di modo per dire no a una richiesta o a una proposta. Queste risposte negative possono però quasi sempre essere convertite in risposte positive. Come? Con la negoziazione. Tuttavia, prima di reagire a un no è preferibile capire meglio cosa significa di preciso…

Il no comune
Il no comune è quello che dice: “No, non puoi avere del latte perché in frigo non ce n’è più”. Potete pestare i piedi finché volete, dovrete comunque andare al negozio a procurarvelo. A questo no non possiamo opporre resistenza, rischieremmo di perdere tempo.

Il no emotivo
Il no emotivo è un no che nasce dalla rabbia, dal dolore o dalla delusione. Sono dei no da evitare, perché in genere, con il tempo, ci si tranquillizza e la rabbia o il dolore lasciano posto alla calma.
Se ricevete questo no emotivo, prendetelo sul serio e rispettate la persona che vi parla. Sappiate però che probabilmente non cambierà idea con il tempo. Dal canto vostro, evitate questo no emotivo, perché il vostro umore cambierà sicuramente. In tal caso, forse rimpiangerete di aver chiuso una porta.

Il no di chi esordisce sempre dicendo no
Se non conoscete bene una persona e il suo no è molto rapido, è assai probabile che abbiate a che fare con un no del genere. Di solito questo no lascia piuttosto rapidamente posto a un forse, per trasformarsi spesso in un sì. È dunque necessario rimanere calmi e sorridenti, non insistere, bensì tornare alla carica in un futuro appuntamento o qualche giorno dopo.

Il no elegante
Il no elegante è nella maggior parte dei casi un no deciso indorato da cortesia. Viene detto con cura, senza parole una più forte dell’altra. Vi sarà necessario mostrare la cosa da un altro punto di vista, rivelarne vantaggi che avevate dimenticato di mostrare.

Il no camuffato da sì
Invitate qualcuno una volta; vi risponde di sì, ma all’ultimo minuto si tira indietro, non ha tempo. Lo invitate una seconda volta; pare felicissimo, ma ha un appuntamento importante. Lo invitate una terza volta; ovviamente dice di sì, vi fa sapere che vi telefonerà per fissare il giorno e poi… più nessuna notizia. Lo avrete capito, questa persona ha rifiutato senza avere il coraggio di dirlo.

Il no… non ora
È un no ben lungi dall’essere definitivo. Indica semplicemente che, nelle circostanze attuali, la risposta è no. Se ricevete un no del genere, chiedete quale sarà il momento giusto. La risposta potrà essere vaga ma anche precisa.

Il no deciso e quello meno deciso
I no possono essere decisi o meno. È necessario distinguere tra ciò che viene davvero rifiutato e ciò che non lo è. Se ricevete un no fermo, non vuol dire che non avrete la possibilità di ottenere quello che volete, ma lo otterrete tramite un’altra strada, un’altra persona, un’altra azienda o apportando cambiamenti sostanziali. Detto ciò, non scoraggiatevi; andate avanti e vedrete che gli ostacoli spesso con il tempo si trasformano in vantaggi.
Analogamente, se state negoziando con qualcuno e vi si presenta un no o una chiusura, abbiate l’accortezza di non interrompere qualsiasi forma di comunicazione o, quantomeno, di non essere scortesi. Parecchi anni più tardi forse avrete bisogno di questa persona o magari condividerete gli stessi interessi.

Letture per approfondire: Gilbert Morency, Trasformare i no in sì