Le piante medicinali possiedono una vera e propria energia verde che erboristi, terapeuti e guaritori di medicine tradizionali da tutto il mondo sfruttano attraverso i rimedi fitoterapici. Le piante medicinali del resto rappresentano la più antica forma conosciuta di terapia. Già oltre cinquemila anni or sono i Sumeri descrivevano le proprietà terapeutiche del timo e del prezzemolo e tremila anni prima di Cristo i primi medici cinesi avevano catalogato 365 piante medicinali.
L’uso delle piante medicinali può rappresentare una maniera semplicissima di curarsi. Per farlo, è tranquillamente possibile ricorrere alle piante che crescono nelle vicinanze. Il tipo di malattia contratta in una determinata regione è infatti in un certo qual modo dipendente dall’ambiente. Pertanto, le piante che crescono in una specifica zona acquisiscono le caratteristiche dell’ambiente e sono particolarmente utili al trattamento dei vari mali associati al clima e alle altre particolarità della regione. Si possono inoltre impiegare piante dall’azione delicata. Queste piante esercitano un effetto generale su tutti i sistemi del corpo, aiutando il processo di guarigione di qualunque malattia. Chiaramente, queste piante andranno assunte in quantità sufficienti. Essendo infatti delicate, soltanto a dosi notevoli esse potranno agire sui disturbi di salute.
Il lampone
Le foglie di lampone hanno proprietà diuretiche, depurative, astringenti, emmenagoghe e antiscorbuto. Permettono di armonizzare la gravidanza, combattere i dolori mestruali e i disturbi gastrici, alleviare i sintomi della menopausa.
Tradizionalmente, gli Huron del Canada utilizzavano questa pianta per favorire il corretto svolgimento della gravidanza, alleviare la nausea, evitare le emorragie e preventivamente per ridurre i dolori del parto. I cinesi inoltre la consideravano una vera e propria panacea per i disturbi femminili: dolori durante il ciclo mestruale, perdite, sintomi della menopausa.
Utilizzo
Il modo migliore di consumare le foglie di lampone (reperibili in farmacia o in erboristeria) è l’infuso concentrato: si versa su 50 g di pianta un litro d’acqua bollente. Il recipiente (preferibilmente in terracotta) va coperto e si lascia in infusione per dieci minuti. Si filtra e si beve la tisana tiepida, tre tazze al giorno per varie settimane.
La tintura madre può essere assunta in un po’ d’acqua bollita, due cucchiaini tre volte al giorno. Tuttavia, la quantità di alcol assorbito rischia di provocare effetti negativi su un fegato sensibile e dunque il trattamento non deve essere prolungato.
Nelle irrigazioni vaginali il decotto di foglie di lampone, unito all’amamelide, cura la leucorrea. Il trattamento va sospeso non appena le perdite cessano.
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