Arrivare in tarda età conservando un corpo giovane e sano: sogno irrealizzabile? Pare di no, come spiega il libro I segreti dei popoli centenari. Alcuni popoli, infatti, godono di una salute straordinaria fino alla vecchiaia e sembrano “naturalmente immuni” alle patologie croniche o degenerative legate all’età più frequenti in Occidente… Alcune di queste popolazioni sono ben note (come i giapponesi di Okinawa o i cretesi), altre meno, come gli Hunza, del Kashmir. I mormoni, comunità religiosa americana, sembrano ignorare vari tipi di tumore, mentre gli abitanti del Sudovest francese hanno un tasso di mortalità per patologie cardiovascolari molto basso.
Qual è il segreto di queste genti? Studi di scienziati di tutto il mondo dimostrano che la longevità e l’incredibile salute sono dovute semplicemente alle abitudini alimentari: per conservare un corpo giovane e in salute è sufficiente prendersene cura imparando a scegliere gli alimenti giusti. Un’alimentazione sana ha anche il potere di rallentare l’invecchiamento del corpo e prevenire la comparsa di problemi di salute legati alla vecchiaia. Vediamo quindi alcuni consigli che i “popoli centenari” sperimentano da secoli sul campo…

Il tè verde, elisir di lunga vita
Gli okinawesi bevono molto tè verde, a pasto e durante la giornata. Questa bevanda, che possiede potenti proprietà antiossidanti, chiaramente contribuisce al loro buono stato di salute. Il tè verde viene infatti fatto rientrare tra gli alimenti con l’azione antiossidante più pronunciata. Essa è infatti ancora più forte di quella di frutta e verdura: si stima che una tazza di tè verde equivalga a più di tre bicchieri di spremuta d’arancia. Un regolare consumo di tè verde contribuisce al mantenimento della salute cardiovascolare, ed è inoltre associato a un minor rischio di malattie degenerative (tumori, Alzheimer, Parkinson) e neoplasie del polmone.

Moderare il consumo di caffè
I mormoni non bevono caffè o bevande a base di cola. Questo divieto religioso fa sì che la comunità presenti meno casi di cancro. L’eccessivo consumo di caffè è infatti stato riconosciuto come fattore di rischio del tumore alla vescica, soprattutto se accompagnato dal consumo di tabacco. I terpenoidi, sostanze contenute esclusivamente nel caffè, tenderebbero a far aumentare il tasso di colesterolo nel sangue.

Consigli di cottura: la sbollentatura
Molto utilizzata nella cucina asiatica in generale e in quella di Okinawa in particolare, la sbollentatura è sempre più diffusa in Occidente. Gli ortaggi vengono tuffati in acqua bollente per un lasso di tempo brevissimo, rimanendo così croccanti e pressoché crudi, conservando sapore e colore e, cosa più importante, vitamine e minerali.

Il miele, alternativa allo zucchero bianco
Il miele rappresenta un’alternativa allo zucchero bianco raffinato, il quale è ignorato dagli Hunza e dalla maggior parte dei popoli senza malattie. Il miele non è composto da saccarosio puro, sostanza i cui effetti nefasti sulla salute sono ormai noti, cionondimeno, ha un potere dolcificante maggiore dello zucchero e contiene meno calorie. Il miele è costituito da acqua e da vari elementi assai interessanti sul piano nutrizionale, come polifenoli (antiossidanti, più il miele è scuro più ne contiene), sali minerali e oligoelementi, rappresenta pertanto un’alternativa ideale allo zucchero bianco.

Concedersi appagamento
I francesi (e certamente ancor di più i francesi del Sudovest) hanno con il cibo un rapporto particolare: in Francia quando si mangia si soddisfa il palato. Difficile conciliare piacere e alimentazione sana? Non necessariamente. Ci si prende il tempo di mangiare, ci si prende il tempo di assaporare. Già questo è un fattore importantissimo: le emozioni positive esercitano un impatto positivo sulla salute della nostra psiche. E poi, non tutto ciò che piace deve per forza di cose nuocere alla salute. Facciamo l’esempio del cioccolato. Si tratta di un alimento molto calorico, spesso ricco di zuccheri e di grassi. Cionondimeno, il cacao è senza dubbio l’alimento più ricco di polifenoli oggi noto. Le sue proprietà antiossidanti sarebbero due volte superiori a quelle del vino o del tè verde. E allora, perché non concedersi un quadratino, di quando in quando?