Nella tradizione tantrica indiana e tibetana, le divinità femminili rappresentano energie archetipiche che esistono nell’universo così come in ognuno di noi. Entrando in contatto con queste energie, possiamo aprirci al nostro sé più profondo e scoprire parti di noi alle quali normalmente non avevamo accesso.

Colorare le immagini di Shakti non è un semplice esercizio antistress, ma un momento di profonda meditazione e di pratica spirituale che trasformerà la vostra giornata e vi aiuterà a integrare aspetti di voi stessi che forse non conoscevate.

Bhuvaneshvarī

L’amore della dea universale della Terra

Bhuvaneshvarī è la dea dello spazio, la madre terra universale. Lei è il grembo della creazione, da cui sorge e a cui tornerà tutto ciò che è conoscibile. Si trova ovunque ma viene associata con il cuore. Viene descritta come un essere regale, amichevole e anche come “Colei che accudisce il mondo”.

Come tutte le Dee della Saggezza può rivelare la verità ultima, ma viene spesso invocata per il benessere e il successo materiale. Quando viene riconosciuta solo una parte del suo essere, allora è nota come Māyā, l’illusione divina.

Le rappresentazioni di Bhuvaneshvarī variano molto a seconda di come viene invocata. Tiene in mano il pungolo per l’elefante (potere) e il cappio (compostezza), che implicano controllo, ma sono tenuti nelle mani sinistre per indicare che sono usati delicatamente.

Può incitare l’aspirante spirituale verso la liberazione o legarlo al desiderio del guadagno materiale. Con le mani destre fa i gesti (mudrā) per disperdere la paura (abhaya) e per concedere la benedizione (varada). Sul suo corpo ci sono tutte le creature della creazione, che lei indossa come ornamenti.

La sua posizione seduta e la simmetria dell’immagine indicano che è stata invocata per sperimentare stabilmente e armoniosamente la potenza della sua benedizione.

Virtù: amorevole gentilezza, apertura espansiva, appagamento, compassione, generosità, equanimità.