Gli alieni esistono? Eccone le prove
Siamo soli nell’Universo? Questa domanda ha appassionato milioni di persone da quando per la prima volta qualcuno ha notato dei puntini luminosi in cielo. Si tratta, quindi, di un quesito che ha incuriosito l’uomo per la prima volta oltre mille anni fa e che continua ancora oggi a essere materia di studio per scienziati, artisti e scrittori.
Tuttavia, solo in questi ultimi anni la tecnologia è arrivata ad un livello di progresso tale da spingerci alla ricerca di pianeti simili alla Terra ricevendo continui riscontri in questo senso che ci insegnano quasi ogni giorno aspetti nuovi e inattesi di questi mondi.
La verità è che più scopriamo sugli altri pianeti, più approfondiamo la conoscenza della nostra Terra e di come rispettare il nostro pianeta. Guardare ai pianeti lontani e più vecchi della Terra potrebbe anche servirci ad ipotizzare il nostro possibile futuro.
L’impronta digitale
L’astrofisica Lisa Kaltenegger nel suo libro Siamo soli nell’Universo? Ci guida attraverso le nuove scoperte scientifiche attraverso un viaggio affascinante, che non richiede conoscenze pregresse e al quale tutti possono accedere.
L’interrogativo a cui l’astrofisica cerca di rispondere ha a che fare con la presenza di vita nell’Universo. Come capire quali sono i pianeti atti ad ospitare la vita? Quali caratteristiche devono possedere? Ogni pianeta è unico. La sua unicità dipende dalla sua luce, o meglio dalla sua impronta digitale. L’impronta digitale di luce può essere vista da distanze cosmiche e la sua luce riflessa rivela se il pianeta può ospitare forme di vita o meno.
Quali sono le tracce di vita nell’universo?
Per esserci vita c’è bisogno di alcune caratteristiche specifiche. Sulla Terra, ad esempio, troviamo acqua, ossigeno, ozono, anidride carbonica e metano.
L’acqua è l’elemento base delle forme di vita che conosciamo, ma non è detto che dove troviamo acqua ci sia vita. Ad esempio, anche su Giove c’è vapore acqueo. L’acqua da sola, quindi, non è un indizio inequivocabile della presenza di forme di vita.
L’ossigeno è indispensabile per respirare, ma neanche la sua presenza è sufficiente. Infatti, piccole quantità di ossigeno possono essere prodotte anche senza processi biologici. Inoltre, esso si forma anche dalla scissione dell’anidride carbonica.
L’ozono viene prodotto quando l’ossigeno è colpito dai raggi UV ad alta energia. Quindi, essendo prodotto dall’ossigeno, non può essere considerato una traccia inequivocabile della presenza di forme di vita.
Infine, metano e anidride carbonica sono generati da batteri, pertanto potrebbero essere una chiara traccia della presenza di forme di vita. Tuttavia, entrambi i gas potrebbero derivare anche da rocce per evaporazione. In definitiva, nessun gas da solo è una prova certa dell’esistenza della vita.
Come facciamo allora a sapere se esistono forme di vita nell’Universo oltre a noi? La risposta è semplice. Un gas non basta, ma la combinazione di più gas rende possibile la ricerca di forme di vita. Quale è la combinazione di gas indizio della presenza di vita nell’Universo? Scoprilo nel capitolo 6 Alla ricerca di tracce di vita nell’Universo del libro Siamo soli nell’Universo?