L’insegnamento del Tao Te Ching è morale nel senso più profondo. Libero da ogni concetto di peccato, il Maestro non vede il male come una forza a cui resistere, ma semplicemente come una opacità, uno stato di auto-assorbimento che è in disarmonia col processo universale, come accade con lo sporco su di una finestra, che non lascia entrare la luce.

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Il Tao di cui si può parlare
non è il Tao eterno.
Il nome che si può chiamare
non è il Nome eterno.

Senza nome è l’eternamente reale.
Dare dei nomi è l’origine
di tutte le cose particolari.

Libero dal desiderio, percepisci il mistero.
Prigioniero del desiderio, ne vedi
soltanto le manifestazioni.

Eppure il mistero e le manifestazioni
sono generati dalla stessa sorgente.
Questa sorgente è chiamata oscurità.

Il buio dentro il buio.
La porta di ogni comprensione.

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Il bene supremo è come l’acqua,
che nutre ogni cosa senza averne l’intenzione.
Essa si accontenta dei posti più in basso,
quelli che la gente disprezza.
Perciò è come il Tao.

Nel vivere, resta vicino alla terra.
Nel pensare, attieniti alla semplicità.
Nella lotta, sii leale e generoso.
Nel governare, non cercare di controllare.
Nel lavoro, fa’ quello che ti piace.
Nella vita familiare, sii completamente presente.

Quando sei contento di essere semplicemente testesso
e non fai confronti o ti metti in competizione,
sarai rispettato da tutti.

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Ogni essere nell’Universo
è un’espressione del Tao.
Esso nasce,
inconsapevole, perfetto, libero;
prende un corpo fisico,
lascia che le circostanze lo completino.
Ecco perché ogni essere
spontaneamente onora il Tao.

Il Tao dà vita a tutti gli esseri,
li nutre, li mantiene,
li cura, li conforta, li protegge,
li riporta a sé,
creando senza possedere,
agendo senza aspettarsi niente,
guidando senza interferire.
Ecco perché l’amore del Tao
è nella vera natura delle cose.

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