Il Toxoplasma gondii, un parassita manipolatore
Esiste un parassita unicellulare del gatto – il Toxoplasma gondii – che prende di mira il cervello dei topi, influenzandone il comportamento. Armeggiando con i circuiti neurali del roditore, l’invasore ne trasforma la profonda e innata paura verso i gatti in un’attrazione, richiamandolo quindi dritto tra le fauci del suo predatore principale. Si tratta di un esito felice non solo per il gatto, ma anche per il parassita. A quanto pare, l’intestino felino è proprio ciò di cui l’organismo ha bisogno per completare la fase successiva del suo ciclo riproduttivo.
Il T. gondii nell’essere umano
E se il parassita influenzasse anche il nostro, di comportamento? Dopotutto, non è insolito che il microscopico organismo prenda di mira anche il cervello umano, perché i gatti lo possono trasmettere a noi quando entriamo in contatto con i loro escrementi. Studi tuttora in corso sembrano proprio puntare in questa direzione: il T. gondii nel cervello umano potrebbe alterare la personalità, rendendoci più portati a correre rischi. Inoltre, potrebbe manipolarci a tal punto da contruibuire a incidenti stradali, malattie mentali come la schizofrenia e persino suicidi.
Chiaramente non è il caso di farsi prendere dal panico. La stragrande maggioranza della gente non ha idea di essere infetta. E quelli che sono infetti in genere mostrano cambiamenti sottili nel comportamento. Ma in un piccolo numero di casi secondo gli studi l’infezione potrebbe essere legata a schizofrenia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo da deficit di attenzione e iperattività o alterazioni dell’umore (ti potrebbe anche interessare: Control freak: le personalità controllanti). Il topo può vivere due o tre anni, mentre gli esseri umani possono trasportare il parassita per vari decenni, ecco perché è possibile osservare questi gravi effetti collaterali nelle persone.
Cosa fare?
La buona notizia è che non è necessario prendere misure drastiche per essere protetti dal parassita. Infatti, numerosi studi mostrano che i gatti portano molti benefici psicologici ai loro proprietari (per conoscerli meglio: Parlare “gattese”: impariamo a conoscere i segnali del gatto), per cui rinunciare alla loro compagnia rischia semmai di peggiorare, anziché migliorare, la salute mentale. Fare attenzione quando si pulisce la lettiera, strofinare bene le verdure e indossare guanti mentre si fa giardinaggio, dicono gli esperti, costituiscono modi efficaci per ridurre il rischio di infezione.