In una logica incentrata sull’analisi comportamentale delle persone e in particolar modo delle persone che con la loro presenza ci causano un qualche inspiegabile senso di disagio, si è giunti a definire “vampiro umano” quella tipologia di individui – molto più diffusa di quanto si creda – che mette in atto tattiche varie per sottrarre energia agli altri, prosciugandoli così della loro “linfa vitale”. Quante volte incontrando una persona ci è capitato di salutarla e di riceverne in cambio un cupo silenzio che ci ha raggelato il sangue? E a quanti non è capitato almeno una volta di trovarsi di fronte a una persona di dubbie qualità morali ma ammantata di un soffocante alone di potere? Questo è il vampiro umano, un individuo che succhia la nostra energia lasciandoci svuotati, spossati e confusi, perché non ne capiamo il motivo.

Tuttavia, meno chiara è la figura del vampiro dall’oltretomba. Cerchiamo allora di formulare un’ipotesi, spogliando nel contempo questa figura del suo alone romantico-letterario. Un individuo che trascorre la vita terrena a fuggire dalla realtà, per costruirsi un potere di tipo prettamente materiale, crea di fatto un mondo illusorio che sopravvive alla morte fisica. In uno scenario del genere, quelle persone che sulla terra avevano intrappolato se stesse in un’illusione, si ritroverebbero a poter riproporre la loro particolarissima “rappresentazione” della vita anche nella nuova dimensione invisibile. Intrappolati nella loro illusione, questi esseri ora diventati entità forse non si rendono nemmeno conto di dove si trovano, presi come sono dalla loro illusione di realtà. Può anche essere che credano di essere ancora vivi, di trovarsi ancora tra gli esseri umani.

Nella nuova dimensione, queste entità hanno bisogno di energia per alimentare la loro illusione, come quando erano in vita. Questa energia se la procurano dagli esseri viventi, proprio perché non riescono a vedere oltre il mondo che si sono costruite, non riescono a guardare all’immensità della dimensione che si apre loro davanti. Vagano nelle tenebre di un inferno esattamente come quanto erano in vita, ma forse sono ancora più frustrati, più terrorizzati di scoprire la terribile verità che si nasconde dietro al velo delle loro illusioni.

Si tratta naturalmente solo di un’ipotesi. Pur tuttavia, prestare attenzione a determinati segnali che ci possono suggerire la presenza di entità del genere può aiutarci a comprendere meglio certi stati d’animo, certe paure e certe sensazioni che spesso liquidiamo come “fantasie”, soprattutto nei bambini. La via per proteggersi da questi vampiri non passa attraverso complicati rituali di esorcismo, bensì attraverso la consapevolezza, la sicurezza di sé e la capacità di stabilire confini adeguati attorno alla propria persona, come pure l’ascolto amorevole e il conforto delle persone – soprattutto se bambini – più vulnerabili. Infine, passa attraverso la prevenzione, ossia la capacità di far fronte all’individuo-vampiro mentre è ancora in vita, demolendone le strategie d’attacco e impedendone così la risurgenza dopo la morte.

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