La pace interiore è un meraviglioso stato di benessere emotivo che ha effetti benefici su noi stessi e su chi ci sta intorno. Quando ci sentiamo in pace con noi stessi, siamo più forti, più lucidi e più capaci di trovare soluzione ai nostri problemi.
Raggiungere la pace interiore richiede un’attenzione consapevole a lasciare andare la rabbia, il risentimento e tutto ciò che per noi è inutile.
Se sei in ansia per qualcosa, è probabile che la tua mente sia affollata da pensieri negativi, e più ti concentri sulle cose che non funzionano, più ne trovi, sprofondando in un vortice che ti fa vedere tutto nero. Quando siamo in uno stato di agitazione, tendiamo a drammatizzare anche problemi di scarsa importanza.
La prima cosa da fare è respirare profondamente e rilassarsi per qualche minuto.
Ci sono diversi modi per allentare la tensione, trova quello che senti più adatto a te e mettilo in pratica. Camminare, correre, andare in palestra, ascoltare musica, praticare la meditazione, disegnare, colorare sono tutti buoni modi per rilassarsi in maniera naturale. Non pensare che sia una perdita di tempo, perché il vero tempo perso, è quello sprecato a farsi divorare dall’ansia e dalla rabbia.
Concentrati sulle cose positive che fanno parte della tua esistenza e accetta quelle che non puoi cambiare, perché opporre resistenza a ciò che non è in tuo potere modificare significa vivere in uno stato di perenne frustrazione.
Semplificarsi la vita è uno dei primi passi per sperimentare la pace.
Se vogliamo trovare la pace, dobbiamo essere disposti a lasciare andare alcune cose:
1. Lascia andare il bisogno di voler avere sempre ragione
Molte persone non sopportano l’idea di avere torto. Può trattarsi anche di una questione irrilevante, eppure, pur di dimostrare le proprie ragioni e i torti degli altri, spesso si distruggono grandi amicizie o relazioni sentimentali, finendo poi per stare male. Non ne vale la pena.
2. Lascia andare la mania di voler tenere tutto sotto controllo
Non è possibile. La vita è un attimo e le nostre esistenze sono legate a un filo sottile che in qualsiasi momento può spezzarsi: questa considerazione dovrebbe essere già sufficiente a comprendere che tenere tutto sotto controllo è un’illusione. Alcuni eventi accadono indipendentemente dalla nostra volontà e rimuginare sulle ingiustizie della vita e su ciò che non va bene non migliora la situazione, ma sicuramente peggiora il nostro stato di benessere (ti potrebbe anche interessare: La libertà è la condizione imprescindibile per la felicità).
3. Lascia andare il bisogno di voler trovare sempre un colpevole
Cercare i responsabili di quanto accade o non accade nella tua vita, di come ti senti o non ti senti è un modo per scaricare le proprie responsabilità che non paga mai. In alcune occasioni, poter dire che è colpa di qualcuno se ci sentiamo tristi, arrabbiati o delusi forse ci dà una sensazione di sollievo, l’illusione di stare meglio, perché così facendo suscitiamo magari la compassione e la solidarietà di chi ci sta vicino. In realtà, ogni volta che incolpiamo qualcuno per qualcosa che nella nostra vita non va come vorremmo, rinunciamo al nostro potere: quello di fare scelte migliori, quello di decidere come vogliamo sentirci, invece di essere in balia della prima persona che con i suoi comportamenti riesce a farci arrabbiare.
4. Lascia andare l’abitudine di lamentarti
Smetti di lamentarti di persone o situazioni dicendo che ti rendono triste, arrabbiato o deluso. Nessuno ha il potere di renderti infelice se non glielo permetti. Il solo fatto di lamentarsi non ha mai aiutato nessuno a sentirsi meglio. Lamentarsi è uno spreco di tempo e di energia che possiamo utilizzare per risolvere le questioni che ci tengono in ansia. Inoltre, l’abitudine a lamentarci ci toglie potere, perché se non possiamo risolvere i nostri problemi con un impegno concreto, continuare a parlarne solo per ottenere comprensione finirà per farci sentire vittime di un destino avverso (leggi anche: Benessere psicologico: 3 modi per ottenerlo e mantenerlo).
5. Lascia andare il risentimento
Nella vita capita di avere a che fare con persone che si comportano con noi come non vorremmo e questo genera spesso sentimenti di rancore, avversione e astio che a volte può trasformarsi in vero e proprio odio.
Odiare qualcuno, significa conferirgli un potere enorme.
Nell’odiare qualcuno non c’è niente di positivo. La persona che ha fatto del male vive felice e non si interessa del malessere che ha procurato, mentre chi ha subito un torto continua a soffrire, a meditare vendetta, a farsi del male.
La persona che odia pensa all’oggetto del suo odio costantemente e diventa schiava del malessere che prova, continuando a rimuginare su come poter restituire il male ricevuto.
Lasciare andare l’odio non significa perdere una battaglia, bensì vincere la nostra pace interiore (per approfondire: Il potere della gratitudine).