rapporto in crisiQuando una relazione sentimentale entra in crisi, ci tormentiamo con un dubbio: rompere o continuare?

È importante valutare le cose con lucidità e capire se la relazione non ha margini di recupero o se stiamo solamente attraversando un momento di difficoltà che con un po’ di raziocinio può essere superato.

Se una tua carissima amica cui vuoi molto bene ti raccontasse le cose che stai vivendo tu adesso, ti parlasse delle sue insoddisfazioni, dei comportamenti del suo partner che le procurano sofferenza, cosa le diresti? Quali consigli le daresti per aiutarla a sentirsi meglio? Cosa le suggeriresti di fare?

Questo è un esercizio utile da fare, perché quando si tratta degli altri siamo sempre molto brave a dare il consiglio giusto, ma quando si tratta di noi stesse, la questione è differente.

Pensa dunque, che quell’amica carissima cui vuoi molto bene. Sei tu.

Osserva la situazione con il distacco necessario per dare una valutazione lucida senza farti trascinare dalle tue emozioni e fatti delle domande che possono aiutare a fare chiarezza nella tua mente tormentata dai dubbi.

 

È la relazione che desideri?

Se in questo momento sei arrabbiata, sicuramente ti risponderai di no. Se hai paura di rimanere sola, probabilmente sarai portata a giustificare atteggiamenti e comportamenti del partner che invece non sono scusabili (ti potrebbe anche interessare: Come trovare l’anima gemella).

Entrambe le situazioni non ti permettono di analizzare la relazione lucidamente. È importante essere sincere con noi stesse nell’esaminare la questione. La rabbia e la paura sono due pessime consigliere.

 

Che cosa hai da guadagnare o da perdere continuando la relazione o rompendola?

A volte ci intestardiamo a mandare avanti relazioni completamente insoddisfacenti senza capire che lasciare una persona con cui non coltivare l'amorepossiamo essere noi stesse può rivelarsi una liberazione che ci apre a un futuro ricco di opportunità. Altre volte, ci lasciamo dominare dall’impulsività e rompiamo relazioni che con un po’ di buon senso, potrebbero essere salvate (leggi anche: Come far durare una relazione).

È importante valutare obiettivamente come ci sentiamo per la maggior parte del tempo insieme alla persona con cui stiamo.

L’amore non si può elemosinare e se ci ritroviamo a umiliarci, ad abbassare la testa, a rinunciare ai nostri progetti pur di mantenere una relazione, è bene capire che nel tempo la nostra infelicità è destinata ad aumentare. Se sentiamo che pur di tenere lui rinunciamo a noi stesse, è arrivato il momento di prendere seriamente in considerazione la possibilità di lasciarlo e ricominciare a vivere.

Un uomo che non ci rispetta non cambierà, se non in peggio, perché rimanendo e continuando ad accettare i suoi comportamenti balordi, gli diamo il tacito consenso per continuare a trattarci male. In questo caso è meglio lasciare con dignità, prima di permettergli di ridurre a brandelli la nostra autostima e la nostra vita.

 

Il problema vero qual è?

Spesso abbiamo dell’amore un’idea sbagliata. Alimentiamo il pensiero della persona perfetta, della relazione perfetta e dell’amore eterno cristallizzato nei momenti magici dell’innamoramento. Pensiamo che una volta trovata la persona giusta, niente potrà più scalfire la nostra felicità, ma tutto questo nella realtà non esiste.

In ogni coppia arrivano le incomprensioni, i litigi e i momenti d’insoddisfazione, ma questo non significa necessariamente che la relazione sia giunta al termine.
Idealizzare la coppia e credere ad esempio, che questa sia perfetta solo se entrambi hanno gli stessi gusti, le stesse opinioni e condividano ogni momento libero della loro vita, significa rimanere deluse.

Non possiamo cercare la nostra felicità in un’altra persona, non possiamo tenerla sotto controllo, non possiamo cambiarla per farla diventare come ci piacerebbe.

Non esiste nessuna persona al mondo che possa renderci felici, se non sappiamo farlo da sole. Nessuna persona può essere tenuta sotto totale controllo, perché ammesso che si riesca a vigilare sulla sua vita, non potremmo mai farlo con i suoi pensieri e le sue emozioni. Nessuna persona può essere completamente come ci piacerebbe: cioè qualcuno che ci capisca anche senza parlare, che sappia sempre cosa desideriamo, che abbia voglia di fare quello che ci piace, proprio nel momento in cui lo richiediamo.
Se abbiamo questa idea della metà della nostra coppia, il problema non è l’altro, ma siamo noi.

relazione feliceIn questo caso, si può chiudere una porta e aprirne mille altre, con l’illusione di percorrere strade differenti, convinte che quell’eterna felicità la troveremo in una persona diversa.
Possiamo tornare sui nostri passi, scegliere un’altra persona e cominciare una nuova storia, ma se non superiamo l’idea della coppia perfetta, ci ritroveremo al punto di partenza.

Il desiderio che accomuna tutte le persone è essere felici. L’errore più grande che commettiamo è pensare che sia un’altra persona a renderci tali.

La maggior parte di noi sperimenta la felicità raramente, magari solo in occasioni speciali, però ci arrabbiamo spesso, siamo facili alla noia, alla tristezza e alla delusione.
A volte pensiamo di stare male perché la nostra relazione è in crisi. Molto più spesso di quanto crediamo, invece, la nostra relazione entra in crisi proprio perché noi stiamo male.
Imparare a occuparci della nostra felicità, ci mette nella condizione ideale per non provare rabbia, delusione e sconforto nei confronti dell’altra persona (vuoi un aiuto in più? Leggi 3 passi per aumentare la fiducia in se stessi).

Una cosa da tenere a mente è che, quando ci sentiamo infelici, trabocchiamo risentimento verso il mondo intero e verso il partner in particolare, che riteniamo il primo responsabile del nostro stato.

In alcuni casi è necessario trovare il coraggio di lasciare, in altri dobbiamo trovare il coraggio di guardare bene dentro noi stessi e comprendere i motivi del nostro reale malessere.