Numerologia: Fabrizio De Andrè
I numeri di Fabrizio De Andrè
Ricordando l’immenso De Andrè, che ha accompagnato tanti momenti dolci e tristi della nostra vita, con la sua poesia, sempre a favore degli emarginati e dei più fragili.
A livello numerologico, la poesia di Fabrizio emerge dai suoi numeri dominanti, 7, 9 e 11
9 è come una spirale che si espande comprendendo tutta l’umanità; l’Archetipo è il mitico Orfeo, che con la sua lira eleva la consapevolezza e al contempo si strugge per la perdita della sua amata Euridice.
Le note poetiche di De Andrè, sono alimentate dalla nostalgia e da quel realismo/cinismo che i 9 spontaneamente producono come reazione alla cattiveria umana.
11 Parla del diritto alla diversità. E’ come una fulgida stella che brilla da un altro Universo a ricordarci che ciò che vediamo è spesso un’illusione. Ma 11 è anche il pioniere del nuovo tempo, il Don Chisciotte, che come una sensuale “Bocca di rosa” marcia in una paradossale parata che mette in mostra le fragilità e le necessità umane:
“E con la Vergine in prima fila
E bocca di rosa poco lontano
Si porta a spasso per il paese
L’amore sacro e l’amor profano”
De Andrè ha il primo di ciclo di vita 11, che rivela che questa sua sensibilità si è già sviluppata nella sua infanzia.. Sovente i numeri 11 sperimentano una visione superiore anche a causa di vicissitudini complesse vissute da piccoli.
Durante la seconda guerra mondiale, Fabrizio vive inizialmente da sfollato nella campagna astigiana a Revignano d’Asti. Il suo comportamento “fuori dagli schemi” gli impedisce una pacifica convivenza con le persone che vi trova, in special modo con i professori. Per questo viene trasferito in una severa scuola dei Gesuiti. Qui Fabrizio è vittima, nel corso del primo anno di frequenza, di un tentativo di molestia sessuale da parte di un gesuita dell’istituto.
7 è il numero dell’introspezione. I temi che Fabrizio affronta sono al contempo umani e profondamente esistenziali.
Nessuno come un 7 sa vedere quello che gli altri non vedono. Come un testimone silenzioso, mai completamente coinvolto, un 7 osserva, va fondo, scava nelle viscere del carattere umano, rivelando sia l’angelo che la bestia, spesso coinvolti da un tragico e ineluttabile destino.
Il lato alchemico del numero 7 che rivela negli opposti il paradosso della verità può essere letto in queste parole:
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”..
A mio parere uno dei testi più forti, che esprime la responsabilità inevitabile che ciascuno porta con le sue scelte è questo, nella canzone del Maggio:
” Verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti”
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